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Histoires du sport automobile

I PILOTI DELLA TARGA FLORIO


Invité §ami463nV
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Invité §bes888PR

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Funzionava così : I padri portavano i "picciriddi" a vedere i 908/3 ufficiali, freschi freschi di Stoccarda, magari anche in fase di messa a punto ....... ...... ed i "picciriddi" restavano così marchiati a vita ............ e, irreversibilmente, col "palato fine" .....

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Invité §bes888PR

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Porsche e Targa ....... in mezzo ai ragazzini c'è anche l'indimenticato Barone Antonio Pucci di Benisichi.

 

Anche quella era Targa ..... (Calendario Porsche)

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Invité §bes888PR

pensando alla nostra Floriopoli ....

 

 

 

 

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Invité §bes888PR

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Targa Florio 1975 : un passaggio della bella Fiat 124 Rally Abarth 1,8 di Besenzoni - Dal Ben

 

la rara immagine mostra la livrea con tanto di prese d'aria laterali (NACA anteriore) e, bellissima, posteriore ; zoom tratto dall'archivio di Targa messo a disposizione dall'Amico di Targa Florio Giacomo Ciulla - Altofonte

 

 

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Invité §bes888PR

A parlare è Pietro Lo Piccolo :

 

 

A Caltanissetta c’era caricata su un camion una Abarth 1000 sport rossa ; era del principe Marianello Spatafora Guitierrez ed un meccanico che conoscevo, Giovanni Valenti, mi disse che era in vendita .

 

Allora la categoria 1000 sport era dominata da Ignazio Capuano e Totò Calascibetta e Spatafora, stanco di arrivare sempre terzo, voleva disfarsene.

 

Presi i contatti per acquistarla e restai meravigliato per la somma richiestami .

 

Rientrava nelle mie possibilità economiche anche se nascevano i problemi delle spese per le gare. Acquistata la macchina, mi sono accorto che erano stati levati alcuni accessori, che costavano e che non potevo permettermi.

 

Mi rivolsi al Valenti che mi presentò Angelo GILIBERTI, campione italiano 1300 sport su Simca ABARTH. GILIBERTI mi fece restituire i pezzi mancanti e si mise a disposizione per mettermi a punto la macchina.

 

Con GILIBERTI e Totò SUTERA siamo andati a provare la macchina a Monte Pellegrino, lato Valdesi, dove avevano alcuni riferimenti di prestazioni.

 

La prova andò bene, solo dovevo prendere bene in mano la macchina, e poi restava il problema di avere in categoria CAPUANO che non aveva certo problemi economici e Calascibetta che era pilota ufficiale ABARTH.

 

Nel marzo 65 c’era a Cagliari una gara in salita Corongiu-Campuomu .....

 

 

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...... dove Angelo GILIBERTI era stato invitato con viaggio e soggiorno a spese dell’organizzazione.

 

Bastò una telefonata agli organizzatori per ottenere le stesse condizioni per due sconosciuti , Lo Piccolo su ABARTH sport 1000 e Totò SUTERA su Alfa Giulietta turismo.

 

Arrivammo a Cagliari e subito siamo andati a provare il percorso.

 

Una pattuglia di Carabinieri ci aveva avvisati che la zona era infestata di banditi latitanti e ci raccomandarono di rientrare prima del tramonto.

 

Dopo una giornata di prove e messa a punto delle macchine - GILIBERTI era anche un esperto meccanico - abbiamo incontrato alcuni pastori, molto ospitali e gentili, i quali ci hanno offerto di alloggiare in una villa del luogo, loro ospiti.

 

Abbiamo cenato e dormito splendidamente ospiti - abbiamo saputo dopo - di banditi sardi .

 

L’indomani punzonature, verifiche tecniche e prove ufficiali. Alle prove ufficiali la mia macchina è sbiellata, mentre in gara GILIBERTI ha fuso il motore e Totò SUTERA ha avuto un grave incidente alla macchina.

 

I piloti di Cagliari facevano capo ad un preparatore tale Battaini, ex meccanico di Conrero, ed erano interessati all’acquisto delle nostre macchine rotte, così la mia ABARTH 1000 sport la cambiai alla pari con una Alfa Romeo Giulietta SZ, ormai non più competitive perché la categoria era dominata dalle ABARTH SIMCA e le Alpine Renault , ma erano ancora valide per una Targa Florio non tanto per la potenza, quanto per la robustezza del motore.

 

Per partecipare alla Targa occorreva minimo la licenza di seconda categoria che si poteva acquisire con tre piazzamenti o facendo il corso di guida veloce all’autodromo di Vallelunga a Roma. Mi iscrissi alla Messina Colle san Rizzo dove non ho potuto partecipare perché mi sono presentato in ritardo alle verifiche tecniche.

 

L’unica via d’uscita era quella di fare la scuola di Vallelunga. Così con l’aiuto di due miei fratelli e alcuni amici andai al corso che durò 15 giorni. L’istruttore era il campione italiano di F3, Massimo Natili, al corso parteciparono circa 15 allievi : il corso è stato seguito dalla stampa, perché vi partecipava la figlia del pilota Luigi Musso scomparso in un incidente.

 

A fine corso, superati gli esami, mi hanno dato la licenza di secondo grado, e potei iscrivermi alla Targa Florio con la Scuderia Pegaso. Il mio secondo era Totò SUTERA, che era rimasto senza macchina.

 

 

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E guardate la targa della SZ di Lo Piccolo - Sutera, presente alla Targa Florio del 1965 …. : CA * 37979 …….. tutto confermato …..

 

 

In una settimana ho dovuto imparare tutto il percorso a me sconosciuto e grazie al barone Antonio Pucci, che mi prese a simpatia e mi portò a fare un paio di giri con lui insegnandomi alcuni piccoli segreti del percorso.

 

Pucci era pilota ufficiale della Porche e nel 1964 vinse la Targa in coppia con Colin Davis, mentre GILIBERTI - pilota ufficiale ABARTH nel 1965 - ebbe un brutto incidente alla fine di BUONFORNELLO con l’incendio della macchina. Riportando gravi ustioni e fratture tali da non poter più correre.

 

 

Tratto da :

http://www.targaflorio.info/pietrolopiccolo.htm

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Invité §bes888PR

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Stagione 1968. A Monza (aprile) spettatori col cannocchiale ...... alla Targa (maggio) spettatori a venti centimetri dalle auto .......

La Porsche 906 di Von Wendt - Kauhsen, a Monza, ultima del filare di auto, all'ingresso della parabolica ......... e la stessa 906 su strade di Targa (con cappellino di spettatore)

 

 

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Invité §bes888PR

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TARGA 1973 - prove libere a circuito aperto.

 

Il Professore Vaccarella col Ferrari ed H. Muller col Carrera.

 

Dovevano essere, rispettivamente, il predestinato alla vittoria, ed il comprimario.

 

Non fu così.

 

 

 

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Invité §bes888PR

Targa Florio 1973

 

 

Quella Bizzarrini - Fiat 128P di Larini - Bizzarrini com'era in Targa 1973 ......

 

 

 

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com'è ora ...........

 

 

 

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In proprio, Bizzarrini sperimenta diversi prototipi a conformazione "barchetta", fra i quali la 128P, del 1973. Quest'ultima monta il motore della Fiat 128 e si sviluppa come una biposto 1+1, dove il lato guidatore, a destra, rimane avvolto come su di una monoposto.

 

 

Best54

 

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www.amicidellatargaflorio.com

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Invité §bes888PR

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Il Dino di Latteri.

“Vox populi” ……. del Dino di Latteri di narrava avesse continui problemi al cambio (fragilissimo).

 

Nell’occasione di una cronoscalata “nordica” il Dino, appena uscito da Maranello, in giornate di pre gara, ebbe immediatamente il solito problema al cambio e la gara, praticamente, per Latteri, era da ritenere saltata, con uno scoramento infinito. Il pomeriggio, tra i piloti “siculi” lì presenti, sull’accaduto ognuno diceva la sua.

 

Fra questi, il piu’ accalorato era Angelo Giliberti, il quale scuoteva Latteri per convincerlo a “telefonare a Maranello”, ma Latteri era restio.

 

Ad un certo punto Giliberti, insofferente, ottenne da Latteri il “numero magico” dicendogli : Chiamo io Maranello !.

 

Giliberti prese il telefono e chiamò Maranello, presentandosi direttamente come Latteri ( ! ) , e spiegando lo spiacevole accaduto con tono perentorio e …… particolarmente acceso. L’interlocutore …….. “come fu e come non fù ……” ….. lo mise in attesa e dopo un po’ …… gli passo’ il Drake !

 

La storia finisce con un camioncino Ferrari che, il giorno dopo, recapito’ a destinazione un ….. cambio nuovo ed i relativi meccanici …… e senza costi aggiuntivi ( ! - incredibile, per Maranello ....... )

 

Latteri e Giliberti non stanno piu’ tra noi, ma un attendibilissimo loro amico pilota che stava lì, in mezzo ai piloti "siculi" in trasferta, è stato testimone di questa storia di un'epoca irripetibile. Una di quelle piccole grandi storie che non stanno sui libri patinati ma nelle memorie degli Amici. Grazie, Nino.

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Invité §bes888PR

TARGA FLORIO 1974 : Aspettative ..... per quella prima Targa non Mondiale .....

 

 

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Giugno 1974

 

" ......... Quando Vincenzo Florio, nel lontano 1906, ideò la Targa, di certo non immaginava di avere dato vita a quella che oggi, a distanza di 68 anni che hanno visto lo svolgersi di ben 57 edizioni, sarebbe passata alla storia dell'automobilismo sportivo come la corsa più antica e più bella del mondo.

 

 

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Nella sua lunga storia la Targa ha tenuto a battesimo tutti i più grandi campioni automobilistici del nostro secolo. Nel corso del suo glorioso cammino ha visto l'affermazione delle marche più prestigiose.

 

Poi, lo scorso anno, con la disputa della 57^ edizione, ma soprattutto dopo l'inappellabile sentenza della CSAI, si era avuta l'amara certezza che il sipario fosse definitivamente calato sulla gloriosa Targa, in pratica la parola fine a questa luminosa pagina di sport siciliano.

 

Invece, a dispetto di tutti gli ostacoli di ordine burocratico e tecnico prima, ed economico dopo, gli organizzatori sono riusciti in extremis a “riesumarla”.

 

Questa 58^ edizione, dunque, verrà disputata sul tradizionale percorso madonita, ma a differenza degli anni precedenti non sarà valida per il mondiale marche, ma bensì per il campionato italiano.

 

 

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I concorrenti ammessi al via saranno 60 e non 80, come per le passate edizioni, ed il percorso è stato ridotto da 792 a 504 Km., pari a sette giri.

 

Tutto ciò, in attesa che venga approntato l'autodromo, preposto ad ospitare le future si edizioni che dovrebbero restituire alla Targa l'etichetta di prova del mondiale marche, un' etichetta che le spetta di diritto e che la corsa madonita ha sempre onorato facendo in passato della Targa la più affascinante, oltre che la più prestigiosa prova di campionato del mondo.

 

 

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I siciliani, comunque, sono soddisfatti di quanto è stato fatto finora per salvare la competizione madonita e dei risultati conseguiti.

 

Chi ha seguito per tanti anni le evoluzioni dei rombanti bolidi da corsa, chi è andato fedelmente alla Targa sempre, in tutte le edizioni anche quando lo strapotere della Porsche non era certo uno stimolo per gli aficionados dell'Alfa Romeo e della Ferrari, che in queste ultime dieci edizioni solo tre volte sono sfrecciate vittoriose davanti alle tribune di Cerda, al termine di duelli che tennero col fiato sospeso fino all'ultimo momento come in un “giallo” le centinaia di migliaia di spettatori ......

 

 

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...... assiepati fin dalle prime ore del mattino o addirittura della notte come per un magico appuntamento, lungo i 72 chilometri del percorso alla ricerca del posto migliore per godersi l'impareggiabile spettacolo costituito dallo scenario del tormentato percorso madonita, non vorrà quest'anno mancare alla disputa di quella che probabilmente sarà davvero l'ultima Florio su strada.

 

La Targa , per i siciliani non è solamente un avvenimento sportivo, è anche un fatto di costume, una specie di rito che si rinnova ogni anno, un rito al quale prendono parte mezzo milione di “fedeli” provenienti da tutte le parti del mondo.

 

L'avventura agonistica gode perciò di un pubblico eccezionale, un vero e proprio esodo verso le Madonie; un esodo che non ha accusato flessioni, nemmeno in quelle edizioni che si sono disputate non già col tiepido sole di maggio, ma col freddo, con la pioggia e persino con la neve che hanno reso ancor più difficile a piloti e mezzi meccanici il compito che era stato loro affidato.

 

 

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Ma è proprio in questo che bisogna ricercare i motivi che hanno fatto della Targa una corsa quasi leggendaria.

 

Perchè vincere alla Florio non ha significato solo aggiudicarsi una prova del mondiale marche, sfrecciare per primi a Cerda per un pilota vuoi dire molto di più, vuol dire iscrivere il proprio nome nell'albo d'oro della corsa accanto a quello dei Varzi, dei Nuvolari,

 

 

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dei Fangio,

 

 

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dei Villoresi,

 

 

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uomini eccezionali che attraverso una lunga e brillante carriera sportiva, cosparsa da innumerevoli successi, sono passati alla leggenda dello sport automobilistico come i pionieri delle quattro ruote.

 

Questa edizione, pur se “ridimensionata”, si preannuncia ugualmente interessante, per via della partecipazione ufficiale della squadra Lancia, che con le Stratos ......

 

 

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....... cercherà di cogliere sulle Madonie un successo di grande prestigio e per la adesione, anche se in forma semi-ufficiale, dell'Alfa Romeo, della Gulf Mirage e della Porsche.

 

La casa di Stoccarda che si è imposta nell'ultima edizione e che a Cerda ha sempre recitato la parte di protagonista, anche quest'anno verrà come al solito organizzatissima e come al solito decisa a vincere.

 

L'ultima affermazione tutta italiana, risale a due anni fa, con la vittoria della Ferrari, guidata da Sandro Munari ed Arturo Merzario .....

 

 

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...... un successo che mandò letteralmente in delirio le centinaia di migliaia di spettatori assiepati lungo i 72 chilometri del percorso, riallacciandosi alla tradizione dei Masetti e dei Villoresi.

 

Adesso tutto è pronto, il grande esodo è in corso. Ore ed ore di marcia ed il lungo « serpente » di auto verso Cerda per tutta la notte. Una marcia lenta, estenuante.

 

Una marcia alla quale partecipa tutta la Sicilia sportiva che rende il proprio tributo d'affetto alla corsa madonita, una marcia fino alle prime ore del mattino, verso il posto migliore, sia esso un punto spettacolare del percorso o un prato dove i bambini trascorrono una giornata in aperta campagna, giocano in mezzo ai prati e respirano aria pura; insomma un modo per evadere, anche per un solo giorno, dalla “routine” quotidiana, assaporare la freschezza della brezza mattutina al canto dei grilli e delle cicale, lontano dal cemento che ha invaso la città e ha reso l'aria meno salubre, lontano dalla smania di progresso, che ancora non ha raggiunto questi paesi dell'entroterra.

 

 

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Anche questo, dunque rappresenta la Targa per i siciliani. Un avvenimento sportivo di grande prestigio sì, ma anche un bagno di genuinità, ed è proprio per ciò che, indipendentemente dal blasone agonistico che la Targa ha mantenuto inalterato per tutti questi anni, che i siciliani non hanno mollato, perchè sanno perfettamente che disputata in un « autodromo » la vecchia, cara Targa, perderebbe tutto il proprio fascino.

 

Un augurio: che gli organizzatori della corsa più antica del mondo riescano per il futuro a riportare la Targa al livello agonistico che gli spetta di diritto, perchè la Targa è un patrimonio di sport e di storia siciliana che va salvaguardato a qualunque costo. - Tanino Sanzeri ....."

 

 

Best54

 

 

Questo post è dedicato a Tanino Sanzeri. Il testo è suo ( giugno 1974 )

 

 

 

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www.amicidellatargaflorio.com

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Invité §bes888PR

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Il rifornimento a Floriopoli è di Taga 1972 - Opel GT - Rosselli - Monti - Conrero Squadra

 

 

 

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Invité §bes888PR

...... che pagine strane di forum ........

qualche giorno fa avevo pubblicato questo post :

 

 

Targa Florio 1973

 

 

Quella Bizzarrini - Fiat 128P di Larini - Bizzarrini com'era in Targa 1973 ......

 

 

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com'è ora ...........

 

 

 

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In proprio, Bizzarrini sperimenta diversi prototipi a conformazione "barchetta", fra i quali la 128P, del 1973. Quest'ultima monta il motore della Fiat 128 e si sviluppa come una biposto 1+1, dove il lato guidatore, a destra, rimane avvolto come su di una monoposto.

 

 

Best54

 

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www.amicidellatargaflorio.com

 

 

Evidentemente ...... qualcuno lo ha letto .....

 

" ...... La Bizzarini/128 avrebbe dovuto avere qualche problemino con i regolamenti,allora vigenti, dato che la separazione tra il posto del pilota e quello (inutile) del passegero non poteva superare una quota massima di altezza stabilita dal regolamento.

 

Ricordo bene questo particolare dato che quando decisi (con l'amico Guido Mineo) di trasformare una Lotus di f 850 (in pratica il

telaio tubolare di f 3) in Sport " trposto" con guida centrale, come le bellissime Dallara,dovetti tagliare il tubi superiori del

telaio che lambivano l'abitacolo per saldarli entro le quote più basse previste dal regolamento.

 

Quella macchina era quasi pronta per il debutto in Targa Florio ma all'ultimo momento una nota della CSAI precisava che i

posti delle Sport dovevano essere "simmetrici" rispetto l'asse centrale della vettura; (valeva anche e soprattutto per le Dallara).

 

Fu vero peccato non poterla fare correre!

La carrozzeria era derivata da quella di riserva (tipo can am) della LOLA t212 che avevo acquistato da un Amico ma con il motore a

pezzi, presso il più in auge preparatore di COSWORTH dei tempi, Purtroppo, non avevo i mezzi economici per la riparazione e ....

fu rivenduta nello stato in cui si trovava.

 

Il motore era quello di una Giliberti prototipo (128) che Angelo, gran Signore oltre che abilissimo tecnico e pilota, mi aveva

quasi donato avendo stima delle mie idee in campo motoristico.

 

Il cambio ed alcuni particolari erano stati sostituiti con quelli della mia Abarth 1000 SP barchetta che ritenevo ormai superata

(ah la presunzione giovanile cosa portava a fare!!!).

 

Mi piacerebbe sapere se la macchina esista ancora e vederla, almeno, in fotografia; le notizie che ho risalgono alla vendita,

di qualche decennio addietro, a Ragusa o nella sua Provincia.

 

Se qualche lettore di questo Forum ne avesse notizie e me le volesse comunicare ne sarei felicissimo.

 

Comunque, l'auto é stata ulteriormente trasformata in biposto ed ha partecipato ad alcune competizioni

 

Ho saputo, in ritardo, della triste scomparsa di Nik Dioguardi, forse poco conoscito nella sua Terra di origine ma moltissimo

in America dove ha corso con le più incredibili auto da corsa; con una di queste, una Can Am sperimentale "Titanium" ebbe un

gravissimo incidente che ne provocò forti ustioni (si ruppe il supporto dell'alettone mai provato in prova!)

 

Il mio vuole rappresentare un ricordo doveroso per un grande Amico sportivo specialmente per chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo personalmente.

 

Grande Nik!!!

 

fulvio ...... "

 

 

 

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Invité §bes888PR

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Che ne direste di una bella, assolutamente informale, “reunion” tra Amici ……. con la scusa di assistere, belli comodi, alla proiezione di alcuni filmati della mitica Targa, amatoriali e non ?

 

Ed il tutto, magari, con la presenza di qualche protagonista di allora, da poter ”sfruculiare” adeguatamente, approfittando di vederli lì, nei filmati, all’opera ……. ?

E poi, pure, un po’ di “scruscio” …… tanto per riscaldarci ?

Per la verità, … già ci stiamo pensando e quindi .... Vi faremo sapere …...

Associazione Culturale Amici della Targa Florio

 

 

 

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Invité §sho727jx

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Che ne direste di una bella, assolutamente informale, “reunion” tra Amici ……. con la scusa di assistere, belli comodi, alla proiezione di alcuni filmati della mitica Targa, amatoriali e non ?

 

Ed il tutto, magari, con la presenza di qualche protagonista di allora, da poter ”sfruculiare” adeguatamente, approfittando di vederli lì, nei filmati, all’opera ……. ?

E poi, pure, un po’ di “scruscio” …… tanto per riscaldarci ?

Per la verità, … già ci stiamo pensando e quindi .... Vi faremo sapere …...

Associazione Culturale Amici della Targa Florio

 

 

 

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se poi riusciste ad organizzare anche una tournè-replica... in Emilia..., ne sarei felicissimo... :ange:

 

:miam:

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Invité §bes888PR

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Grande Pino, se non potrai esserci, è come se Tu fossi lo stesso con noi :)

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Invité §bes888PR

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1955 - Mercedes 300SLR - Fangio - Kling - Daimler Benz AG

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Invité §bes888PR

Paul-Ernst Strahle

 

Uno tra i primi “interpetri” delle Porsche 356 Carrera GTL Abarth

 

 

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Testo del post tratto da:

http://passionemotori.myblog.it/porsche

 

 

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“ ……… La Porsche 356 Carrera GTL Abarth, conosciuta anche come Porsche Carrera-Abarth, era una versione da competizione della Porsche 356 costruita per la stagione agonistica 1960.

 

In quegli anni la Porsche accumulava numerose vittorie di classe con le sue vetture da corsa a motore centrale, ma decise di cimentarsi anche nella classe GT.

 

Uno dei maggiori problemi era che l'ultima versione stradale della 356 era notevolmente più pesante della versione precedente: la casa tedesca decise allora di rivolgersi a qualche azienda che avesse maggiore esperienza nel settore degli alleggerimenti.

 

Punto di riferimento era l'Italia, dove diversi produttori di automobili da corsa e carrozzieri avevano avuto molti successi nel trasformare vetture stradali in pesi piuma capaci di vincere le gare.

 

 

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La storia

 

 

Nel settembre del 1959 Porsche si associò al vecchio amico di famiglia Carlo Abarth allo scopo di realizzare 20 vetture da corsa basate sulla 356B per la stagione 1961, con un'opzione per altri 20 esemplari.

 

 

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I dettagli dell'operazione erano molto semplici: Porsche avrebbe fornito il telaio 356B che Abarth a sua volta avrebbe allestito con una carrozzeria progettata e costruita in Italia.

 

 

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Da notare che la presenza di una carrozzeria completamente diversa non creò problemi di omologazione della vettura, in quanto le norme della Federazione Internazionale definivano "vettura" l'insieme telaio-motore.

 

 

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Il regolamento non poneva limitazioni in merito alla carrozzeria, purché non fosse superato il valore del peso minimo: Abarth sfruttò questa falla nel regolamento.

 

 

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Anche se non era stato specificato nel contratto, il preparatore italiano aveva assicurato alla Porsche che Zagato (autore di molte GT di successo) avrebbe realizzato le carrozzerie, egli aveva però omesso di menzionare nella riunione del settembre 1959 che in realtà stava interrompendo il suo rapporto con Zagato e perciò per il progetto Porsche l'incarico fu dato a Franco Scaglione, ex progettista della Carrozzeria Bertone, che era considerato un esperto di aerodinamica in quanto aveva progettato le futuristiche concept car Alfa Romeo BAT.

 

Il suo progetto per la Porsche-Abarth era piuttosto insolito in quanto combinava un muso basso e lungo con una coda molto corta e arrotondata.

 

Abarth commissionò all'esperto carrozziere Rocco Motto di Torino la costruzione delle carrozzerie in alluminio.

 

 

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La Porsche fornì all'Abarth l'ultima versione della 356.

 

Il disegno di base del telaio era ancora molto simile a quello originale introdotto un decennio prima.

 

La maggior parte del lavoro di sviluppo era stato rivolto al motore piatto a quattro cilindri.

 

Il telaio consegnato alla Abarth, come le ultime Carrera, era dotato del motore a quattro alberi a camme con una cilindrata di poco meno di 1,6 litri.

 

Derivato dai motori da corsa, con il carter secco e raffreddato ad aria, produceva 115 CV.

 

 

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Negli anni successivi al debutto le vetture sono state dotate di motori di 1,6 litri più spinti e dotati di scarichi "aperti", con potenze di 128 CV e 135 CV e in seguito anche da 2,0 litri con potenze di 155 CV e 180 CV.

 

Mentre le sospensioni erano tutte a ruote indipendenti, per l'impianto frenante la Porsche si affidava ancora ai freni idraulici a tamburo, anche se già alla terza gara della vettura sul prototipo iscritto dalla squadra ufficiale alla 24 Ore di Le Mans 1960 furono installati freni a disco sperimentali.

 

 

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Durante il montaggio delle carrozzerie sui telai si ebbero vari problemi che rallentarono la produzione, tanto che dopo i primi tre esemplari costruiti da Motto i restanti vennero fatti costruire dalla "Viarengo & Filipponi" e Abarth non riuscì a rispettare la scadenza del marzo 1960.

 

Inoltre i tedeschi si lamentarono della qualità del prototipo, che aveva infiltrazioni da ogni finestrino, e dell'abitabilità risicata persino per gli usuali standard italiani.

 

Scaglione aveva disegnato un tetto più basso di oltre 12 cm rispetto al modello di serie e i piloti più alti di 1,80 m avevano difficoltà ad accomodarsi in vettura.

 

 

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Ma ciò che veramente importava era come la Porsche-Abarth si comportasse in pista: come richiesto la 356B italiana era più leggera (il risparmio totale di peso era di circa 50 kg) e aveva una minore resistenza aerodinamica rispetto alla sua equivalente tedesca.

 

La nuova vettura da corsa fu ufficialmente denominata 356B GTL, cioè Gran Turismo Leggera

 

 

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I risultati sportivi

 

 

I piloti Herbert Linge e Paul-Ernst Strahle portarono la vettura prototipo al debutto nel corso della Targa Florio del 1960

 

 

Targa Florio 1960

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e subito ottennero la vittoria di classe e il sesto posto assoluto.

 

Fu l'inizio di una carriera sportiva di grande successo, che ha visto la Porsche-Abarth dominare la sua classe per diversi anni.

 

Alla gara successiva del Campionato mondiale vetture sport, la 1000 km del Nürburgring, la 356B GTL sbaragliò le avversarie nella sua classe.

 

La Porsche Abarth sarebbe andato a vincere la sua classe nella Targa Florio altre tre volte (l'ultima nel 1963),

 

 

Targa Florio 1961

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Targa Florio 1962

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Targa Florio 1963

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a Le Mans per tre anni consecutivi dal 1960 al 1962 e ripetendosi ancora alla 1000 km del Nürburgring nel 1961, '62 e '63.

 

 

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L'epilogo

 

 

Nonostante i successi in pista della vettura e i miglioramenti qualitativi degli esemplari successivi, la Porsche rimase scontenta e annullò il contratto dopo la costruzione delle prime venti vetture.

 

Anche se la collaborazione tra Abarth e la Porsche era finita, il team ufficiale tedesco continuò ad accumulare vittorie con quelle vetture da corsa di "qualità inferiore".

 

I tentativi di costruire in Germania carrozzerie leggere e filanti fallirono tutti e fu solo quando la Porsche lanciò progetti più avanzati a motore centrale come la 904 GTS che le prestazioni della Porsche-Abarth furono eguagliate.

 

 

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Per Porsche l'accordo con Abarth si è rivelato un discreto successo, ma in seguito Abarth deve avere guardato all'operazione con rammarico.

 

Al di là del progetto 356B, egli aveva effettivamente intenzione di ampliare la sua gamma con modelli motorizzati Porsche, ma dopo che i tedeschi ebbero tagliato i ponti, i piani furono anch'essi accantonati.

 

 

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Ci sono state notizie contrastanti su quanti esemplari siano stati costruiti prima che Porsche terminasse la produzione.

 

Oggi è opinione comune che siano state costruite un totale di 21 scocche e che una di queste sia stata utilizzata per riparare un'auto schiantatasi …..”.

 

 

Best54

 

 

 

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Invité §bes888PR

“ …… Si fà di tutto pur di partecipare ad una Targa ….. Toti Sutera “

 

 

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Tra i tanti regali tratti dal meraviglioso archivio paterno, Antonino Dessì ha reso disponibili per noi appassionati anche immagini a colori della “TIGER” …. una delle vetture oggettivamente più “assurde” delle Targa Florio dei "nostri" anni, condotta nel 1972 da Carmelo Giugno e Salvatore “Toti” Sutera ( Scuderia Nissena - Caltanissetta ).

 

 

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E mi è ritornato alla mente quanto da Lui raccontatomi un pomeriggio di qualche tempo fà ……. e che mi piace,oggi, riproporre :

 

 

Carmelo Giugno teneva quella Sua ormai anziana TZ1 a Caltanissetta …. Toti Sutera stava a Palermo …. lontano da quella TZ1 ….. la TZ1 era già scaduta di omologazione ….. insomma … in quella Targa 1972 non poteva più correre …… unica possibilità : avere i “requisiti” ( ! ) per essere iscritta nella classe “Sport - 1.6” ( insomma … fra i “prototipi” …. per capirci …..) e quindi doveva essere sottoposta alle conseguenti “modifiche” strutturali …..

 

 

Giugno, "a distanza" ...... propose a Toti di fare la Targa con quella “sport” ( ? ) in fase di lavorazione presso un (troppo) lontano carrozziere di Caltanissetta ( Gerbino ) ……. ; Toti pensava che Giugno facesse “saltare” solo il tettuccio …… stile Lancia F & M …. per intenderci ….. e quindi ….. di guidare ancora una TZ1 …. modificata quanto vuoi ….. ma pur sempre una TZ1 …..

 

 

Toti accettò …. praticamente al buio ….. l’amico Giugno, del resto, lo conosceva da anni …..

 

 

Arriva il giorno delle verifiche …… Toti giunge a Floriopoli ….. gli “presentano” la vettura …… per Lui fù un colpo mortale ….. usando una circonlocuzione …. mi dice : “Restai di stucco”.

 

 

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Non sapevo cosa fare … volevo “tornarmene a Palermo …. e subito”. Ma la parola era stata data …… ed a caldo fu “costretto” ad abbozzare ….

 

 

Ancora oggi Lui mi dice : Carmelo ….. io che venivo da esperienze con vetture ….. piccole ma tradizionali …. SZ ….. TZ …. non puoi avere l’idea di quanti sfottò in quella Targa Florio 1972 …. un vero incubo ….

 

 

Aggiunge Toti: “quella” vettura la chiamarono “TIGER” ( ndr : i “testi sacri” riportano : A.R. Giulia TZ Speciale Spider 1.6 , o semplicemente A.R. Giulia TZ ) ….. e dentro quel “TIGER” ci stà il nome del Carrozziere Gerbino ……

 

La carrozzeria ( ? ) era in alluminio al pari di quella originaria …. tuttavia …. a naso …… la cura dimagrante aveva tolto dai 50 ai 60 kg.

 

 

“Quella” vettura era molto leggera …. e sullo sconnesso l’aderenza era un vero problema …...

 

 

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(una immagine che - in qualche modo - ci consente di "valutare" l'assetto di quella TIGER .... )

 

 

Dal punto di vista “aerodinamico” ( ? ) una tragedia …… i diametri delle aperture per i raffreddamenti furono del tutto insufficienti …… temperature alle stelle durante tutta la (breve) gara ….

 

 

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Meccanica : l’albero motore era stato rettificato in tutta fretta ..... appena qualche settimana prima della gara ….

 

 

Mi dice Toti ……. chiunque passava vicino si fermava …. attonito …. financo Autosprint le dedicò un insolito “spazio” ……. ed aggiunge : “Non le volli mai leggere quelle note su quella TIGER “ …….

 

 

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(questa la foto pubblicata su Autosprint a "corredo" del commento del giornalista .....)

 

 

La “TIGER” Toti la guidò per un solo giro in prova e due in gara, ma si ritirò …. direttamente ai box di Floriopoli, ove arrivò con le bronzine “andate” ….

 

In ogni caso Toti è rimasto grato all’amico Giugno per avergli dato la possibilità di correre anche in Targa Florio 1972.

 

Ultima cosa : a Floriopoli - mi dice sempre "Toti" - quella TZ1 tagliata la chiamarono subito “trattore” … altro che "TIGER" ……

 

 

Ed anche queste sono piccole - ma amabili - storie di Targa Florio.

 

 

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Questa la presentazione della TIGER-ALFA ROMEO a pagina 394 del meraviglioso "Sport & Prototipi Italiani" di Alberto Rastrelli (Legenda Editore - 2008)

 

 

Grazie e Te, grande Amico "Toti".

 

 

Best54

 

 

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Invité §bes888PR

EVOLUZIONE DELLA SPECIE ........ TARGA 1973 ..... TARGA 1976 ......

 

 

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Invité §bes888PR

In fondo ..... a ben pensarci ...... ma soprattutto a ben ricordare ......... in Targa 1973 quei Carrera Martini, così come la Stratos Marlboro, con la presenza di quei "mostri" Ferrari ed Alfa, ....... apparivano, per quanto bellissime, come semplici comparse ........

 

 

ma alla fine non fu così ......

 

 

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Oggi imbattersi in una Stratos che non sia la solita replica - da "vorrei ma non posso" - è un vero evento.

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Invité §bes888PR

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Gli allora "preziosissimi" ingressi di tribuna " AUTORITA' " a Floriopoli, in Targa 1966, erano in cartoncino e nella parta bassa erano previsti quattro pezzi, numerati, staccabili lungo le tratteggiature, per consentire di fruire di una sorta di "pass", per uscire e rientrare dai/nei "palchetti numerati", organizzati con tavolino e sedie .....

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Invité §bes888PR

TARGA FLORIO 1973

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Arriva finalmente Muller, trascinato a viva forza dall'Avv. Sansone dopo lo champagne di rito.

 

 

E’ Muller che parla: “ …. Non datemi del presuntuoso, ma io al via speravo di vincere, perché credevo che piovesse. La vettura è sempre stata OK, dopo tre giri abbiamo cambiato, non perché ne avesse bisogno, ma per sicurezza, la ruota posteriore destra, che manco a farlo apposta dopo l0 minuti è scoppiata.

 

Il primo giro è stato terribile, c'era fanghiglia sulla strada ed era difficilissimo guidare, poi incredibilmente man mano che il tempo passava le condizioni del fondo stradale sono migliorate, ma il pubblico è il vero problema della Targa, è sempre in mezzo alla strada ......

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...... oggi non è stato terribile come nel '70 quando ho corso con il Ferrari 512, ma quasi.

 

 

 

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Questa è la mia nona Targa Florio, e mi sono tolto una bella soddisfazione. Avevamo messo delle gomme dure al via ma poi abbiamo montato quelle intermedie perché erano troppo scivolose e tutto è andato veramente bene …. “.

(Autosprint 14-21 maggio 1973 )

 

 

 

 

 

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Invité §bes888PR

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Ma poi, i meccanici Ferrari, quei bracciali, in Targa 1961, li indossavano veramente ???????

 

 

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Invité §bes888PR

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RECIDIVO .... Ma poi, gli ASSISTENTI di casa Ferrari, quei bracciali, in Targa 1961, li indossavano veramente ???????

 

 

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Invité §bes888PR

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A Floriopoli c'èra un vero, indiscusso protagonista ..... il box n.23. Era l'ultimo box ....... o se preferite in primo ..... insomma ... il n.23 era il primo dalla parte dell'uscita ..... e quindi il piu' comodo ...... e guarda caso era storicamente sposato con "Casa Porsche". C'è anche in Targa 1961 e lì in mezzo mi pare che ci stia Moss .....

 

 

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