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Histoires du sport automobile

TARGA FLORIO E LE CORSE SICILIANE


Invité §sho727jx
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Invité §sho727jx

Mi ha colpito questa foto postata in precedenza da Giovanni !

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Siamo nel '68 nelle pre prove e vedo che la torre era "terremotata" quasi come oggi...

 

...potenza della scenografia! Gli allestimenti facevano miracoli! Tutto era cadente anche allora!...

...e le mutande sporche le dipingevano di bianco...per coprire...

 

Favoloso e significativo inoltre l'emblema dell'AC Pa sulla facciata a rivendicare la paternità dello scempio!

:jap::jap:

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Invité §tar086XR

Per 33VAC,le foto che tu hai postato della 33 in prova nel 68,in realta

furono realizzate molto dopo per un articolo per una rivista edita dalla

stessa AR e che si chiamava il Quadrifoglio per l'occasione fu invitato un

collezionista tedesco proprietario della vettura che arrivo a palermo in

segreto(?) per fare alcuni giri di targa io lo seppi da un amico allora

titolare di una delle più conosciute concessionarie alfa di palermo.Quel

giorno ci dovevo essere pure io ma per motivi di lavoro non potei

andare.Ma vidi il servizio qualche tempo dopo su questa rivista che non

trovo più.Il periodo credo sia intorno agli anni 80.Cordiali saluti Andrea

PS non e che tu ti ritrovi qualche foto dell'interno di questa alfa,cosa

c'era dal lato passeggero?mi faresti un grosso regalo!! chiaramente di quella della targa del 68\69,grazie in ogni caso.

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Invité §enz203HF

Per 33VAC,le foto che tu hai postato della 33 in prova nel 68,in realta

furono realizzate molto dopo per un articolo per una rivista edita dalla

stessa AR e che si chiamava il Quadrifoglio per l'occasione fu invitato un

collezionista tedesco proprietario della vettura che arrivo a palermo in

segreto(?) per fare alcuni giri di targa io lo seppi da un amico allora

titolare di una delle più conosciute concessionarie alfa di palermo.Quel

giorno ci dovevo essere pure io ma per motivi di lavoro non potei

andare.Ma vidi il servizio qualche tempo dopo su questa rivista che non

trovo più.Il periodo credo sia intorno agli anni 80.Cordiali saluti Andrea

PS non e che tu ti ritrovi qualche foto dell'interno di questa alfa,cosa

c'era dal lato passeggero?mi faresti un grosso regalo!! chiaramente di quella della targa del 68\69,grazie in ogni caso.

 

 

I conti tornano :

 

-il degrado delle tribune già in stato avanzato ,

-il colore acceso della vettura che sembra quasi "ritoccato" ,

-le foto incredibili , quasi da posa nell'attraversamento di Cerda !

 

Questo nostro Topic è ECCCCCEZZZIUNALE VERAMENTE !!!!!!!!!!!!!!!!!!! :D:D:D:D:D

 

logo.jpg.f2683c821f5f2b4570be3836a4dc27b2.jpg

 

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Invité §bes888PR

Enzo,

 

le foto da Te postate ieri sera del 1955 sono MERAVIGLIOSE.

 

 

Salvo,

 

ma in quella bellissima - e penso unica - serie di foto in sequenza del Professore che poi alla fine va via con l'elicottero ......... non è che su tutte le espressioni del volto del protagonista c'è stampata la domanda " ...... e ora chi glielo racconta al Drake di come ho sbattuto ? "

 

Grazie a Voi due, documenti BELLISSIMI.

 

Carmè

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Invité §tar086XR

Pino shorty se non sbaglio sotto la scritta aci pa nelle nicchie delle finestre ci sono affissi i manifesti del giro di sicilia sbaglio??? se e cosi

ti ricordi l'edizione,ci potrebbe fare risalire alla data precisa del servizio

fotografico.

Andrea

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Invité §hig022wY

cari amici, torno nel forum sperando che questo messaggio vi giunga...il primo non so se è partito.

prometto che cercherò di dare un contributo alla vostra passione con ricordi utili alla storia di questo mito...LA TARGA FLORIO.

confesso di essere un pò imbarazzato di fronte al vostro entusiasmo così puro e competente.

vedere sul sito tanta documentazione è semplicemente incredibile.

state facendo rivivere la storia di questa grande gara come nessuna raccolta giornalistica avrebbe mai potuto fare.

per chi come me ha amato la Targa è un'emozione straordinaria.

dopo tanti anni non avrei pensato di rivivere così i miei ricordi.

grazie di cuore.

vostro Armando

 

 

Meglio tardi che mai, porgo anche io il mio messaggio di benvenuto nel forum ad Armando Floridia.

Che dire, se non che è emozionante poter conoscere uno così, anche solo nel topic su di un forum, se vogliamo definire questa enciclopedia vivente e palpitante "solo" un topic su un forum. Che dire, se non che il suo nome è uno di quelli stampati nella mia memoria di bambino, che leggevo e rileggevo incantato nell'album di pieno di foto e di ritagli di giornale le classifiche delle gare a cui il mio adorato papà "da corsa" aveva partecipato, fino a impararle quasi a memoria. Nomi, anche quelli "minori", di cavalieri senza macchia e senza paura, cavalieri della tavola rotonda delle corse in macchina, quelle vere.

Che dire, se non che mio papà, poche sere fa quando gli ho parlato della comparsa sul forum del nome di Armando Floridia, mi ha detto quattro parole, ma pesanti come il piombo: "Armando Floridia ANDAVA FORTE". Significato significante, detto da uno che non andava piano.. :)

 

Benvenuto da Gino/higgins_72 :jap::jap::jap:

 

 

 

 

 

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Invité §tar086XR

Salvo allora un piccolo tesoretto l'hai trovato! questa sequenza completa quella dell'incidente,curva,sbattuni,rammarico,imprecazione

ricovero presso una casa amica, fuga in elicottero,minnali un........

............FOTOROMANZO... si può fare!!!

Ciao Andrea

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Invité §mik100rc

 

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/336526/1975 Battistiol-M Randazzo nq.jpg

 

Targa '75 equipaggio Battistiol-Randazzo non partita.

Vettura artigianale palermitana credo su meccanica Alfa. (non è poi male, pare una vecchia Osella)

Mi hanno riferito che presso l'officina PA.GA. di Battistiol in via G.Cusmano campeggia sulle pareti una gigantografia di questo strano prototipo ed ovviamente occorre recarsi sul posto per attingere ad informazioni.

Devo confessare che non l'ho mai fatto e mi riproponevo di farlo, ma l'ho sempre dimenticato...!

 

:jap::jap:

 

 

Salve a tutti,

oggi mi trovavo in via G. Cusmano e non mi é parso vero di fermarmi presso l'officina PA.GA. il cui titolare é quel Mario Battistiol, costruttore della Cobra PA.GA., titolare della suddetta officina, che gestisce insieme al figlio, dove vengono amorevolmente curate delle bellissime Guzzi nonché presidente del Guzzi Club Palermo (www.guzziclubpalermo.it).

 

Persona simpaticissima ancorché cordiale, anche se molto occupato nel suo lavoro di riparatore ed elaboratore di Moto Guzzi (pare sia un mago della meccanica), mi ha concesso qualche minito del suo tempo e così ho potuto chiedergli qualche notizia sulla sua "Cobra - PA.GA.".

 

Naturalmente gli ho parlato del Forum ed il figlio, altrettanto disponibile (il padre non sa né vuole usare il computer) mi ha promesso che si iscriverà al Forum e posterà le foto e forse anche alcune testimonianze del padre, anche se io ho intenzione di tornare da loro e raccoglierne personalmente.

 

Tra le poche notizie che sono riuscito a farmi dire, un paio:

 

Le sport costruite furono tre e la prima inizialmente montava un motore Lancia 1200, poi sostituito con l'Alfa 1300/1600.

Una venne venduta ed é andata distrutta durante una Trento-Bondone.

Un'altra, anch'essa venduta, ha cambiato diversi proprietari, ma pare che il Signor Battistiol sappia dove si trovi attualmente.

La terza é in suo possesso, ma é smontata ed il figlio ha intenzione di finirla e venderla, perché il padre non vuol più saperne.

 

Pare abbia partecipato a tre o quattro edizioni della Targa, dal '74 al '77, ma é da verificare.

 

Ha partecipato alla Targa del '73, con una Giulietta SZ con motore 1600 nella categoria Sport in coppia con Virzì, che credo ne fosse il proprietario.

 

Con la sua Sport ha partecipato a molte gare in salita e quella gigantografia che campeggia in fondo alla sua officina la ritrae alla Monte Pellegrino.

 

Pare avesse ideato un particolare sistema delle sospensioni posteriori, adottate sulla Sport, che gli venne copiata, con un sotterfuggio, da Osella, che poi l'adotto sulla PA4 traendone un grande vantaggio.

 

Questo quel poco che ho raccolto in pochi minuti, ma che testimonia la disponibilità del Signor Mario, che può essere un'inesauribile fonte di notizie sullo Sport Automobilistico Siciliano.

 

Spero che il figlio Antonio voglia presto iscriversi al Forum e partecipare a questa meravigliosa realtà, con materiale inedito e testimonianze di prima mano del padre.

 

A presto e... VIVA TARGA, SIEMPRE.

 

mikimodels - Michele

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Invité §sho727jx

Pino shorty se non sbaglio sotto la scritta aci pa nelle nicchie delle finestre ci sono affissi i manifesti del giro di sicilia sbaglio??? se e cosi

ti ricordi l'edizione,ci potrebbe fare risalire alla data precisa del servizio

fotografico.

Andrea

 

 

No, non sono manifesti del Giro, ma potrebbero essere della "Sicilia dei Florio" dei primi anni '80.

E la cosa in effetti ha senso. Non poteva essere del '68 questa foto come da didascalia, troppo degrado...

 

:jap::jap:

 

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Invité §tar086XR

Mi voglio associare ai messaggi di benvenuto ad Armando Floridia uno

dei picciotti della targa che ci ha fatto divertire tanto,io mi auguro che

l'ingresso di uno dei piloti della targa sul nostro forum che così si e

sicuramente impreziosito sia da stimolo affinchè altri piloti lo seguano in

modo da rendere il forum ancora più ricco e importante con il contributo

che la loro esperienza diretta darà a questa fantastica iniziativa, di

cui dobbiamo sempre ringraziare Shortleg per l'intuito che ha avuto nel

lanciare questa sfida.Pertanto rinnovo il mio benvenuto ad A.Floridia

e al grido viva Targa e crepa l'invidia auguro a tutti buona notte

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Invité §hig022wY

 

Caro Higgins ( ora comprendo il tuo soprannome ) , grazie per il tuo intervento !

Nel Topic della Targa le storie si intrecciano , i ricordi hanno sfofo e la memoria di ognuno di noi diventa memoria collettiva nel raccontare e nel rivivere la Targa Florio e i suoi uomini !

 

Nel Forum esiste un Topic : Bugattis en course: photos d'époque et illustrations uniquement iniziato dall'amico francese Pifpafadonf ( lo trovi subito cliccando su http://forum-auto.caradisiac.com/sport-auto/histoire-du-sport-auto/sujet378469.htm ) Ti invito a mettere , per la gioia degli amici francesi a cui tra l'altro dobbiamo l'oaspitalità e la risonanza internazionale , di postare le foto di tuo nonno sulla splendida Bugatti ! Se riesci a tradurre in francese l'intervento è meglio, se hai difficoltà nella traduzione fammi sapere .

 

A presto e grazie ancora per i tuoi racconti .

 

PS: Su www.Targapedia.com l'anedotto storico dell'esclusione del Prof dalla Targa del 1963 troverà spazio , arricchito dalla tua fantastica testimonianza diretta !!!!

 

Ciao e Buona Targa !!!!

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] 3/logo.jpg

 

 

Ciao Enzo, anche a te posso rispondere solo adesso..

 

Condividere con i frequentatori di questo topic il mio piccolo bagaglio di passione e le esperienze e foto di famiglia (purtroppo tante, soprattutto quelle di mio nonno e delle Bugatti sono andate perdute, tra sfollamenti, guerre, furti e bambini piccoli.. ;) ) è veramente un piacere. Peraltro ho in famiglia altri due piloti, ma ne parlerò come meritano in un altro post.

Mio padre, avendo prima seguito mio nonno alle gare e poi avendo corso tra il '69 e la metà dei settanta (con un breve ritorno di fiamma nell'80 e '81), e con due Targhe all'attivo, è ovviamente un pozzo di ricordi ed aneddoti su gare, macchine e piloti conosciuti, ma ho sempre delle remore a chiedergli di parlarmi di mio nonno e di lui in quegli anni, perchè so che anche dopo tanto tempo la nostalgia di suo papà, delle corse e delle 911 preparate è in agguato.

 

Appena ho il tempo, faccio un salto nel topic bugattiano degli amici francesi a postare le foto di mio nonno. Penso che si accontenteranno anche del mio inglese non perfetto.. ;)

 

Ciao buonanotte :jap: :jap:

 

Gino

 

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Invité §sho727jx

 

AAA cercasi notizie attendibili (no perditempo) sul Gran Tour appena concluso.....poichè nè Giornali, nè Telegiornali, nè radio, nè Cazzettini, nè voci di portineria...ne hanno fatto menzione!

 

Don Florio, saranno passati dalle tue parti ? Ditemi tutto, non mi fate stare in ansia !

 

Grazie in advance :jap::jap:

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Invité §hig022wY

mio padre, classe 1911, da grande appassionato di automobilismo sportivo (lui che non ebbe mai la patente di guida) e sempre presente con me alla TARGA, mi parlava spesso di una gara che si correva nella provincia di messina negli anni 30(?) appunto il giro della provincia di messina e che, a suo raccontare, aveva visto prestigiose partecipazioni. ovviamente si correva su strade sterrate quali erano in maggior parte allora. hai qualche notizia o citazioni nel tuo archivio di famiglia? ciao e complimenti! nino

 

 

Ciao e grazie Nino,

 

conosco bene la gara di cui parli, ma non credo di avere riferimenti o foto. Dico non credo perchè in realtà devo ancora catalogare a dovere l'archivio fotografico (il grosso dell'archivio peraltro si trova a Reggio a casa dei miei, lontano da dove vivo, ma devo trovare il tempo per farlo quest'estate). Se ho notizie ti faccio sapere.

 

Ciao

 

Gino

 

 

 

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Invité §enz203HF

colore-3.jpg.35308e7c965e151f501e4af90f76a460.jpg

 

1968 ragionato

aaa-numero-unico.jpg.953064396cf4d83a77d2fe0020a65085.jpg TF_1968_MANIFESTO.jpg.01be351adc86c7066f07bc22970a4eff.jpg

53-targa-florio.jpg.87a3fa20008c5ac1fc3fba30afbc4630.jpg

 

PulsanteFrecciaSX.jpg.47a2e056d686247cc10cb9edff93038d.jpg TARGA FLORIO E LE CORSE SICILIANE 1968 ragionato prima parte : Lancia , Fiat , Moretti , Abarth

 

BMC-LOGO.jpg.a77aa1e48680fac552f424982f98276e.jpg

 

n.162 Minimach Cooper MNC , Gianfranco Padoan - Giuliano Savona , 46°assoluti, 17°categoria sport prototipi, 2°classe fino a 1000 cc a 3 giri

TF_1968_MINIMACH_162_(2).jpg.7b067d75f3e36a6322f30fa41d4ff27d.jpg

 

AUSTIN-LOGO.jpg6..jpg.22ed3a5b4089df6fa1ff94935f65216c.jpg

 

n.112 Austin Healey Sprite 1300 , Rauno Aaltonen - Clive Baker , 53°assoluti, 13°categoria sport, 5°classe da 1001 a 1300 cc a 5 giri

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Il modellino realizzato su base (?) in 1/43 da Claudio Guarino

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MTF_1968_AUSTIN_112_(2).jpg.5060fd65792efab3fb736769e9ce942b.jpg

 

n.140 Austin Healey MKIII , Ted Worswick - Richard Bond , 29°assoluti, 4°categoria sport, 4°classe da 1601 a 5000 cc a 1 giro

TF_1968_AUSTIN_140_(3).jpg.7e2d78e5af3f4588ebd2a9c15ebad6a4.jpg

 

n.158 Austin Healey Sebring Sprite , Jack Wheeler - Martin Davidson , categoria sport prototipi-classe fino a 1000 cc , rit.giro imprecisato (guasto)

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MG_logo.jpg4..jpg.b20dd05f977e395ac186209fe45e371d.jpg

 

n.130 MG B 1800 , Paddy Hopkirk - Andrew Hedges , 12°assoluti, 2°categoria sport, 2°classe da 1601 a 5000 cc a 1 giro

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n.202 MG B 1800 , Peter Brown - Tony Fall , 24°assoluti, 14°categoria sport prototipi, 11°classe da 1001 a 2000 cc a 1 giro

TF_1968_MG_202_(2).jpg.d0fa6f38ad7e8d163d484fded093185c.jpg

 

NOMAD-BRM-LOGO.jpg.97e1e058c1146c78996c2da763c98106.jpg

n.208 Nomad MK 1 Ford 1600 , Mark Koenig - Tony Lanfranchi , 32°assoluti, 15°categoria sport prototipi, 12°classe da 1001 a 2000 cc a 2 giri

TF_1968_NOMAD_208_(1).jpg.9e1e36ca2c679edfd294df12d1923e41.jpg

 

FORD-LOGO.jpg5..jpg.b6d60b7c28eaabb0d206ffd9b2ca67a2.jpg

n.136 Ford GT 40 , Terry Drury - Terry Sanger , 54°assoluti, 14°categoria sport, 5°classe da 1601 a 5000 cc a 5 giri

TF_1968_FORD_136_(6).jpg.9eb09f3e1f5aa5f4485c2a4cb3df73f6.jpg

 

FERRARI-LOGO.jpg15..jpg.e8cfbb402e289712b348141525c47238.jpg

n.138 Ferrari 250 LM ch.6167 , David Piper - Paul Vestey , categoria sport-classe da 1601 a 5000 cc , rit.3°giro (incidente Piper)

TF_1968_FERRARI_138_(2).jpg.c57560c980b07720102aa7d209aad36a.jpg

 

194619014_DINO20LOGO.jpg4..jpg.fea4576a61e464aed1a3f182270dc263.jpg

n.206 Ferrari Dino 206 SP ch.006 , Evert Christofferson - Hans Wangstre , 22°assoluti, 13°categoria sport prototipi, 10°classe da 1001 a 2000 cc a 1 giro

TF_1968_FERRARI_206_(3).jpg.08cc6db2ec26c42c07bb920c40f17c0d.jpg

 

Continua.........

PulsanteFrecciaDX.jpg.11a220cbb44b3971ba6bbb7d8d99be7e.jpg TARGA FLORIO E LE CORSE SICILIANE 1968 ragionato 3 parte : Chevron , Lotus , De Sanctis , Alfa Romeo

 

Buona Targa !!!!

logo.jpg.c14228d3e80f3fb85a79d0af0d9c9b28.jpg

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Invité §yps077Pi

Allora, Mr. YPSILON1,

 

Per Te "appena" cinque domande ( per le prime due è Beppe Petracca la "gola profonda" ....... ):

 

1) Come sono finite le Tue ricerche per "ritrovare" quella riproduzione di motore trasparente realizzata da Tuo padre negli anni (...... ? .......) 50 ?

 

2) Era questa o no la Ferrari 250 GTL che nel 1965 - uscita di strada - si "allavancò" verso di Te ( allora spettatore ) quasi investendoTi e che fece "soltanto" una vittima ( l'immancabile tavolino da campeggio regolarmente apparecchiato per mangiare a bordo strada ? ).

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/503366/1965%20-%20Ferrari%20250%20GTL%20-%20Bouchon%20-%20Sauer%20-%20B5.jpeg1..jpg

 

 

Altre tre domande ..... diciamo .... "tecniche" ( qui il buon Beppe non c'entra nulla )

 

3) Vuoi raccontare anche agli amici del Forum la Tua valutazione "tattica" dei 72 Km. del "Piccolo" ? ..... com'era quella storia ? ..... la parte per attaccare, la parte da difesa, la parte neutra ? Ricordo bene ? O forse no ? Per favore, ce lo dici a TUTTI NOI ? ( Citanto le zone, però ...... da ......... a era così ...... da .......... a era colì ..... da ......... a ....... era in quest'altro modo .... )

 

4) E la storia del cofano posteriore ( era l'Osella del 1976 ?), con l'aggancio rotto, che si sollevava pericolosamente a Buonfornello ... e quindi .... quel fastidioso "lascia e prendi" con l'accelleratore ?

 

5) E come si impostava ..... per esempio con l'Osella ..... quella prima curva veloce alla fine di Bounfornello ?

 

Scusa... ma averTi qui .... è una occasione unica !

 

Grazie

 

Carmelo ( il curioso ..... )

 

 

CARO CARME', NON SO SE HO ATTIVATO IL TASTO GIUSTO PER RISPONDERTI... A TONO.

1) IL MODELLINO DEL MOTORE NON L'HO TROVATO MA LO CERCO ANCORA;

2) NON SO SE ERA PROPRIO QUESTA MA CI SOMIGLIA- RICORDO BENE CHE ERA COLORE CARTA DA ZUCCHERO E CHE IL PILOTA ERA IN CAMICIA E CRAVATTA. UNO STRANO STRIDIO DI GOMME MI FECE GIRARE GIUSTO IN TEMPO PER SCANSARMI E SALVARE LA PELLE. LO SGABELLINO SU CUI SEDEVO ED IL TAVOLO CHE MI STAVA DAVANTI FURONO SPIACCICATI SU UNA 600 FIAT NELLA QUALE LA BELLA FERRARI SI FERMO'.

3) CIASCUNO DI NOI PILOTI AVEVA UNA SUA STRATEGIA ALMENO CERCAVA DI VALORIZZARE LE PROPRIE ATTITUDINI SUI VARI TRATTI DEL TRACCIATO ... E C'ERA DA SBIZZARRIRSI IN 72 KM. IN EFFETTI NELLA MIA MENTE DIVIDEVO IN ATTACCO-DIFESA E... QUI C'E' POCO DA AMMUTTARI CIOE' DOVE ERA MEGLIO STARE IN GUARDIA. DI DIO' MI DILUNGHERO' AL PROX INTERVENTO MA LO FARO'. DEVO METTERLO A FUOCO PERCHE' UN GIRO DI TARGA ERA DAVVERO UN PROBLEMA COMPOSITO.

4)

 

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Invité §yps077Pi

 

CARO CARME', NON SO SE HO ATTIVATO IL TASTO GIUSTO PER RISPONDERTI... A TONO.

1) IL MODELLINO DEL MOTORE NON L'HO TROVATO MA LO CERCO ANCORA;

2) NON SO SE ERA PROPRIO QUESTA MA CI SOMIGLIA- RICORDO BENE CHE ERA COLORE CARTA DA ZUCCHERO E CHE IL PILOTA ERA IN CAMICIA E CRAVATTA. UNO STRANO STRIDIO DI GOMME MI FECE GIRARE GIUSTO IN TEMPO PER SCANSARMI E SALVARE LA PELLE. LO SGABELLINO SU CUI SEDEVO ED IL TAVOLO CHE MI STAVA DAVANTI FURONO SPIACCICATI SU UNA 600 FIAT NELLA QUALE LA BELLA FERRARI SI FERMO'.

3) CIASCUNO DI NOI PILOTI AVEVA UNA SUA STRATEGIA ALMENO CERCAVA DI VALORIZZARE LE PROPRIE ATTITUDINI SUI VARI TRATTI DEL TRACCIATO ... E C'ERA DA SBIZZARRIRSI IN 72 KM. IN EFFETTI NELLA MIA MENTE DIVIDEVO IN ATTACCO-DIFESA E... QUI C'E' POCO DA AMMUTTARI CIOE' DOVE ERA MEGLIO STARE IN GUARDIA. DI DIO' MI DILUNGHERO' AL PROX INTERVENTO MA LO FARO'. DEVO METTERLO A FUOCO PERCHE' UN GIRO DI TARGA ERA DAVVERO UN PROBLEMA COMPOSITO.

4) LA STORIA DEL COFANO E' SEMPLICE... MENTRE INSEGUIVO SCHON CHE RA ANCORA PRIMO, MI GIRAI DI 90° NEL TORNANTE DI SCLAFANI TOCCANDO LIEVEMENTE IL COFANO SI ERA STRAPPATA LA CHIUSURA. NON MI ACCORSI DI NULLA PERCHE UN NUGOLO DI APPASSIONATI ANCHE STAVOLTA RIMISE DRITTA LA MIA VETTURA. SUL RETTIFILO DI BONFORNELLO NOTAI DELLI VIBRAZIONI DA DIETRO E GURDANDO LO SPECCHIETTO NOTAI CHE IL COFANO TENDEVA AD APRIRSI. COSI' PROVAI A RALLENTARE ED IL COFANO TORNAVA AL SUO POSTO. QUINDI DOVEVO PORTARE IL GAS AL PUNTO CHE NON SI APRISSE TROPPO (ERA MOLTO PERICOLOSO SE SI STRAPPAVA) CONTROLLANDO CONTINUAMENTE LO SPECCHIETTO. IL TUTTO CESSAVA NEL RESTO DEL PERCORSO CHE ERA MOLTO PIU' LENTO. TUTTO QUI'.

5) LA PRIMA CURVA DI BONFORNELLO ERA UN PROBLEMA DELICATO. ARRIVANDO AL MASSIMO DELLA VELOCITA' (260 circa) CON L'ULTIMA MARCIA INSERITA (CHE ERA "LUNGA" RISPETTO ALLE ALTRE) NON POTENDO SCENDERE DI MARCIA PER IL GRANDE DIVARIO DI GIRI, LA CURVA SI DOVEVA FARE DI QUINTA MARCIA CON POCHISSIMA RISPOSTA DI POTENZA IN CASO DI CORREZIONI- COSI' DOVEVA ESSERE DI TRAIETTORIA LUNGA E PERFETTA MA SENZA POTENZA QUASI IN RILASSO, PER AFFRONTARE L'ULTIMO TRATTO DEL RETTILINIO IN CUI COMINCIAVA UN MISTO VELOCE "ALLIPPOSO" DI SCARSA ADERENZA.

UN ABBRACCIO, CARME' CURIOSO-

ARMANDO

 

 

 

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Invité §don503WG

Caro Pino

Domenica sono passati ho (45 auto) fatto delle foto, la mia "amica" si è fermata gli ho offerto il caffè, poi ha proseguito, all'ultimo è passato il principe seguito dal Marasco fotto benzina, per ripartire spinta, questo è il resoconto che posso dare, visto che mi ignorano io ignoro loro, ho letto qualcosa sul Sicilia del lunedi e so che al grand hotel a Termini c'è stata la premiazione con serata di gala.

Domenica alro giro di sicilia e anche per loro niente bandiere e niente feste.

Ciao Antonio

 

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Invité §ran085xF

amici in questa foto con " De Adamich"

 

5.jpg36..jpg

potrebbe esserci un giovane Ninni Runfola......mostro del rallysmo siculo che fu'?

 

 

 

questa per l'amico delle mini

HPIM2172.jpg

 

 

 

Armandone leggi........... e dimmi se ci sono errori .............

 

ARMANDO FLORIDIA

 

Ha partecipato otto volte alla Targa Florio con le auto Chevron, Osella e Porsche.

Nel 1967 ha gareggiato su Porsche 356 in coppia con Francesco Troja , usava lo

pseudonimo di Blak and Withe, classe 1600 per la Scuderia Pegaso.

 

Nel 1968 corre in coppia con Carlo Randazzo su Porsche 911.

Nel 1969 partecipa alla Targa in coppia con Marchiolo e si ritira per incidente.

Nel 1972 corre alla Targa in coppia con Schmidt con una Porsche 914 ed è 10° assoluto;

Nel 1973 gareggia con una Chevron per la Brescia Corse ;

Nel 1974 sempre alla Targa corre in coppia con Veninata su Chevron e si ritireranno;

Nel 1975 si classifica sempre alla Targa secondo assoluto dietro la coppia

Merzario-Vaccarella correndo insieme ad Amphicar con la Chevron B26;

Nel 1976 vince una prestigiosa Targa Florio in coppia con Amphicar coronando il suo grande sogno;

 

Ha corso sempre in coppia con Amphicar una 1000 Km. di Monza piazzandosi 4° assoluto;

Ha corso inoltre a Imola, Pergusa e nel 1976 si è piazzato sesto assoluto sempre a Monza

in una corsa valida per Campionato Mondiale Marche.

 

 

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Invité §ran085xF

RICORDI DI TARGA..........

 

 

E tocca subito a Ferdinando Latteri, anch’egli una volta “driver”, fornire una testimonianza sull’ importanza metasportiva che rivestiva la Targa: appare simultaneo l’abbinamento evento agonistico-valore umano. Parlare di Targa Florio significa parlare di tenacia, di coraggio, di sofferenza silenziosa, di spirito di squadra. Similmente all’essenza di quell’ “ontologia eroica del pilota” stampata nella mente di Enzo Ferrari.

Latteri indugia a ragion veduta sul sentimento di amicizia forte che lo legava ai compagni, su un rapporto umano vero (il Floridia e il Calascibetta diventano “compagni di battaglia”). Racconta di un mondo esaltante, impegnativo ma irrinunciabile per lui dal 1964 al 1971. Sino all’inizio degli onerosi compiti legati alla professione medica.

La Targa si svolgeva sulla carta per dieci giorni a Maggio ma in realtà aveva la capacità di mobilitare fedelissimi e simpatizzanti già sei mesi prima dell’evento. Se ne iniziava a parlare a Natale!

Le prove del circuito si effettuavano a Cerda, punto di riferimento materiale per la presenza dei box e perché costituiva il punto di partenza, a Cefalù, perché vetrina prestigiosa e considerato centro più avanzato dal punto di vista sociale.

Senza alcun tipo di promozione mediatica la Sicilia riusciva ad attrarre migliaia di aficionados

dei motori da tutta Europa, pronti ad assistere ad agguerrite ma leali gare tra marchi di grido, quali Ferrari, Porsche, avvezze a confrontarsi in condizioni di sicurezza anche precarie, tra una folla che assiepava i muretti, a pochi metri di distanza dalle autovetture rombanti.

Un evento sportivo dunque ma soprattutto un evento sociale, il cui messaggio storico va, se possibile, tramandato. Nel tentativo di ottenerne “lezioni” utili per tutte le generazioni future.

Ricco di dati l’intervento del dott. Stefano Sapuppo – della catanese scuderia Etna, in prima linea tra le tante palermitane - che riesuma curiosità statistiche succose, che ricorda purtroppo la perdita di validità mondiale della Targa stessa nel 1973 e che orgogliosamente vanta la presenza di Alfa Romeo, Simca, Abarth, nel parco-macchine della sua scuderia.

Enrico Grimaldi, specialista delle salite e pluridecorato corridore, racconta di aver partecipato alla manifestazione quando già la sua visibilità era sbiadita: 1976-1977.

Inossidabile protagonista di mille e più “sgommate”, Armando Floridia, già concorrente della Targa per ben otto volte (l’ultima nel 1976), sottolinea divertito ancora qualche aneddoto: ricorda il pubblico avvertirlo del distacco esistente tra lui e chi era “in fuga”, ricorda i profumi della cucina siciliana en pleine air, immancabile tradizione per le famiglie che seguivano l’evento nelle campagne del Palermitano: Ovvero quando il folklore si unisce allo sport.

A Salvatore Calascibetta (tredici presenze alla Targa per lui), “attore” dalle performances eccellenti, il compito di ribadire, tra tanti sorrisi, la fatica fisica provata per i duemila cambi di marcia effettuati in ogni giro. Inevitabili addirittura le iniezioni di novocaina al braccio…

La dr.ssa Maria Giambruno pone l’accento sul notevole sforzo compiuto sin dal 1906 da Vincenzo Florio, vero uomo di “promozione” territoriale ante litteram per la Sicilia. Capace di esportare la sua immagine all’estero, quando ancora nelle campagne erano abbondantemente presenti folti gruppi di briganti.

 

FONTE INTERNET

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Invité §sho727jx

Caro Pino

Domenica sono passati ho (45 auto) fatto delle foto, la mia "amica" si è fermata gli ho offerto il caffè, poi ha proseguito, all'ultimo è passato il principe seguito dal Marasco fotto benzina, per ripartire spinta, questo è il resoconto che posso dare, visto che mi ignorano io ignoro loro, ho letto qualcosa sul Sicilia del lunedi e so che al grand hotel a Termini c'è stata la premiazione con serata di gala.

Domenica alro giro di sicilia e anche per loro niente bandiere e niente feste.

Ciao Antonio

 

 

OK Nino, ti ringrazio; se hai qualche foto interessante postala su Targa Storica.

ciao :jap:

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Invité §cum834Wc

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] lore-3.jpg

 

1968 ragionato

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] -unico.jpg https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] IFESTO.jpg

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] florio.jpg

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] cciaSX.jpg TARGA FLORIO E LE CORSE SICILIANE 1968 ragionato prima parte : Lancia , Fiat , Moretti , Abarth

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] C-LOGO.jpg

 

n.162 Minimach Cooper MNC , Gianfranco Padoan - Giuliano Savona , 46°assoluti, 17°categoria sport prototipi, 2°classe fino a 1000 cc a 3 giri

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] 62_(2).jpg

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] .jpg6..jpg

 

n.112 Austin Healey Sprite 1300 , Rauno Aaltonen - Clive Baker , 53°assoluti, 13°categoria sport, 5°classe da 1001 a 1300 cc a 5 giri

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] 12_(8).jpg

 

Il modellino realizzato su base (?) in 1/43 da Claudio Guarino

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] 12_(1).jpg

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] 12_(2).jpg

 

n.140 Austin Healey MKIII , Ted Worswick - Richard Bond , 29°assoluti, 4°categoria sport, 4°classe da 1601 a 5000 cc a 1 giro

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] 40_(3).jpg

 

n.158 Austin Healey Sebring Sprite , Jack Wheeler - Martin Davidson , categoria sport prototipi-classe fino a 1000 cc , rit.giro imprecisato (guasto)

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] 58_(1).jpg

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] .jpg4..jpg

 

n.130 MG B 1800 , Paddy Hopkirk - Andrew Hedges , 12°assoluti, 2°categoria sport, 2°classe da 1601 a 5000 cc a 1 giro

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] 30_(1).jpg

 

n.202 MG B 1800 , Peter Brown - Tony Fall , 24°assoluti, 14°categoria sport prototipi, 11°classe da 1001 a 2000 cc a 1 giro

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] 02_(2).jpg

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] M-LOGO.jpg

n.208 Nomad MK 1 Ford 1600 , Mark Koenig - Tony Lanfranchi , 32°assoluti, 15°categoria sport prototipi, 12°classe da 1001 a 2000 cc a 2 giri

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] 08_(1).jpg

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] .jpg5..jpg

n.136 Ford GT 40 , Terry Drury - Terry Sanger , 54°assoluti, 14°categoria sport, 5°classe da 1601 a 5000 cc a 5 giri

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] 36_(6).jpg

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] jpg15..jpg

n.138 Ferrari 250 LM ch.6167 , David Piper - Paul Vestey , categoria sport-classe da 1601 a 5000 cc , rit.3°giro (incidente Piper)

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] 38_(2).jpg

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] .jpg4..jpg

n.206 Ferrari Dino 206 SP ch.006 , Evert Christofferson - Hans Wangstre , 22°assoluti, 13°categoria sport prototipi, 10°classe da 1001 a 2000 cc a 1 giro

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] 06_(3).jpg

 

Continua.........

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] cciaDX.jpg

 

Buona Targa !!!!

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/shared/forum/m [...] 3/logo.jpg

 

 

 

Cari amici del forum arieccomi .

Ho avuto l'opportunita' finalmente di visionare buona parte delle foto postate,ed ho notato alcune di queste in particolare,perche' gia' viste in casa del cosi' detto

"PITTORE" alias il Prof. Salvo Manuli.

Una di queste ritrae la minimach cooper mnc al bivio Caltavuturo ed e' stata immortalata all'epoca da un egocentrico signore dal nome Jack, esattamente papa' del "pittore".

Altri scatti hanno gia' trovato posto sul forum appartenenti alla collezione privata del Prof,le foto sono state pubblicate su un libro redatto in collaborazione con

Germano Scargiali intitolato cento anni di storia.

 

img003.jpg.7febfd36b7830943fc26022b226e8466.jpg

All'interno sono contenute le piu' significanti immagini scattate all'epoca.

TF_1968_MINIMACH_162_(2).jpg.38517152330eced7a7e570a91881b493.jpg

img004.jpg.cf5fe98b722f77cad29a179a76ce945d.jpg

Eccolo sorridente rampollo all'interno di una carrera 6 ritiratasi nei pressi di floriopoli . Da li' in poi, andra' a disegnare quella che oserei definire la leggenda di una magica realta'

Ciao forumisti.

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Invité §cum834Wc

Una precisazione dovuta.

Recentemente ho postato per errore la foto di una abarth ot 1300 attribuendola alla coppia Rizzo Alongi anno 1968.

In realta' la vettura (con lo stesso numero ma anno diverso) era una Simca 1300 di colore giallo come si evince dalla foto del modello di cui sotto

.S3010164.jpg.947be85332c7b6423e3edfea43d47cb0.jpg

S3010163.jpg.a98fc20e7d7ac70b2c600851792f8eb8.jpg

Scusate ma alle volte la premura tira brutti scherzi.

Ciao.

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Invité §enz203HF

Caro Matteo

 

Lunedi hai postato le foto di un tuo modello di Fiat Abarth OT 1300 bianca n.102 ma a me con lo stess0o numero risulta una Simca Abarth 1300 gialla . Non riesco ad identifiocare l'anno esatto del tuo modello . Hai la documentazione ?

mi puoi aiutare ?

 

Ciao

 

Enzo

 

Come non detto !

 

Ma la 102 bianca a che gara si riferisce ? riCiao

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Invité §ran085xF

TARGA FLORIO 1968

 

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AMICI RISPONDETE PER FAVORE A QUESTA DOMANDA.....IL GRANDE MAGLIOLI PRIMO VINCITORE DI TRE TARGHE.....

QUANTE NE HA VINTE VALEVOLI PER IL MONDIALE?

 

CIAO RANOCCHIOSAURO

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Invité §enz203HF

.......OMOSSIS................

AMICI RISPONDETE PER FAVORE A QUESTA DOMANDA.....IL GRANDE MAGLIOLI PRIMO VINCITORE DI TRE TARGHE.....

QUANTE NE HA VINTE VALEVOLI PER IL MONDIALE?

 

CIAO RANOCCHIOSAURO

 

 

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Invité §ant842ti

a proposito dell '68 (quello della Targa), confesso di non aver mai particolarmente apprezzato quella macchina ma se ha fatto la targa florio il discorso, per me, cambia. mi riferisco all'abarth ots n. 90 di don pedrito di cui è stata postata la pagina scorsa un'immagine. a questo punto: avete qualche altra vista della stessa? grazie.

sempre '68, un bel passaggio di scarfiotti-mitter quando erano in testa alla corsa

1942742822_Senzatitolo-13.jpg.b021abadba76fcd1ca882747ed6e8ae4.jpg

foto nino minutoli

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Invité §ran085xF

enzo......................m....kia numero.................

 

divagazione sulla targa florio

 

200645191934_chiti.jpg

carletto chiti

 

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scusatemi ma non ho mai capito cosa siano....forse figurine?

 

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silenzioooooooooo

 

TargaProgram.jpg

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Invité §yps077Pi

 

Meglio tardi che mai, porgo anche io il mio messaggio di benvenuto nel forum ad Armando Floridia.

Che dire, se non che è emozionante poter conoscere uno così, anche solo nel topic su di un forum, se vogliamo definire questa enciclopedia vivente e palpitante "solo" un topic su un forum. Che dire, se non che il suo nome è uno di quelli stampati nella mia memoria di bambino, che leggevo e rileggevo incantato nell'album di pieno di foto e di ritagli di giornale le classifiche delle gare a cui il mio adorato papà "da corsa" aveva partecipato, fino a impararle quasi a memoria. Nomi, anche quelli "minori", di cavalieri senza macchia e senza paura, cavalieri della tavola rotonda delle corse in macchina, quelle vere.

Che dire, se non che mio papà, poche sere fa quando gli ho parlato della comparsa sul forum del nome di Armando Floridia, mi ha detto quattro parole, ma pesanti come il piombo: "Armando Floridia ANDAVA FORTE". Significato significante, detto da uno che non andava piano.. :)

 

Benvenuto da Gino/higgins_72 :jap::jap::jap:

CARO GINO-HIGGINS, TI RINGRAZIO PER LA CALDA ACCOGLIENZA INSIEME ALLE PAROLE DI TUO PADRE E RINGRAZIO ANCHE LUI.

MI E' PIACIUTO "CAVALIERE SENZA MACCHIA E SENZA PAURA" - E' VERO NESSUN PILOTA HA PAURA SUL MOMENTO: TUTTO E' NELLA LOGICA E LA GIOIA E' NELLA TUA MENTE. MAGARI DOPO, PENSI A DEGLI EPISODI E PROVI UN PO' DI PAURA CHE A POSTERIORI NON E' PAURA MA AUTOCOSCIENZA.

E PENSA ANCHE CHE IN QUELI ANNI (70) MORIVANO TANTI PILOTI CELEBRI E MENO, MA TANTI.

UN CARO SALUTO- YPSILON-ARMANDO

 

 

 

 

 

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Invité §yps077Pi

RICORDI DI TARGA..........

 

 

E tocca subito a Ferdinando Latteri, anch’egli una volta “driver”, fornire una testimonianza sull’ importanza metasportiva che rivestiva la Targa: appare simultaneo l’abbinamento evento agonistico-valore umano. Parlare di Targa Florio significa parlare di tenacia, di coraggio, di sofferenza silenziosa, di spirito di squadra. Similmente all’essenza di quell’ “ontologia eroica del pilota” stampata nella mente di Enzo Ferrari.

Latteri indugia a ragion veduta sul sentimento di amicizia forte che lo legava ai compagni, su un rapporto umano vero (il Floridia e il Calascibetta diventano “compagni di battaglia”). Racconta di un mondo esaltante, impegnativo ma irrinunciabile per lui dal 1964 al 1971. Sino all’inizio degli onerosi compiti legati alla professione medica.

La Targa si svolgeva sulla carta per dieci giorni a Maggio ma in realtà aveva la capacità di mobilitare fedelissimi e simpatizzanti già sei mesi prima dell’evento. Se ne iniziava a parlare a Natale!

Le prove del circuito si effettuavano a Cerda, punto di riferimento materiale per la presenza dei box e perché costituiva il punto di partenza, a Cefalù, perché vetrina prestigiosa e considerato centro più avanzato dal punto di vista sociale.

Senza alcun tipo di promozione mediatica la Sicilia riusciva ad attrarre migliaia di aficionados

dei motori da tutta Europa, pronti ad assistere ad agguerrite ma leali gare tra marchi di grido, quali Ferrari, Porsche, avvezze a confrontarsi in condizioni di sicurezza anche precarie, tra una folla che assiepava i muretti, a pochi metri di distanza dalle autovetture rombanti.

Un evento sportivo dunque ma soprattutto un evento sociale, il cui messaggio storico va, se possibile, tramandato. Nel tentativo di ottenerne “lezioni” utili per tutte le generazioni future.

Ricco di dati l’intervento del dott. Stefano Sapuppo – della catanese scuderia Etna, in prima linea tra le tante palermitane - che riesuma curiosità statistiche succose, che ricorda purtroppo la perdita di validità mondiale della Targa stessa nel 1973 e che orgogliosamente vanta la presenza di Alfa Romeo, Simca, Abarth, nel parco-macchine della sua scuderia.

Enrico Grimaldi, specialista delle salite e pluridecorato corridore, racconta di aver partecipato alla manifestazione quando già la sua visibilità era sbiadita: 1976-1977.

Inossidabile protagonista di mille e più “sgommate”, Armando Floridia, già concorrente della Targa per ben otto volte (l’ultima nel 1976), sottolinea divertito ancora qualche aneddoto: ricorda il pubblico avvertirlo del distacco esistente tra lui e chi era “in fuga”, ricorda i profumi della cucina siciliana en pleine air, immancabile tradizione per le famiglie che seguivano l’evento nelle campagne del Palermitano: Ovvero quando il folklore si unisce allo sport.

A Salvatore Calascibetta (tredici presenze alla Targa per lui), “attore” dalle performances eccellenti, il compito di ribadire, tra tanti sorrisi, la fatica fisica provata per i duemila cambi di marcia effettuati in ogni giro. Inevitabili addirittura le iniezioni di novocaina al braccio…

La dr.ssa Maria Giambruno pone l’accento sul notevole sforzo compiuto sin dal 1906 da Vincenzo Florio, vero uomo di “promozione” territoriale ante litteram per la Sicilia. Capace di esportare la sua immagine all’estero, quando ancora nelle campagne erano abbondantemente presenti folti gruppi di briganti.

 

FONTE INTERNET

 

 

CARO RANOCCHIO INSOSTITUIBILE, TI DO UN AIUTINO.

QUESTO ARTICOLO E' APPARSO SULLA SICILIA DI CATANIA IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE DI UN LIBRO SUI FASTI DEI FLORIO.

SIAMO STATI INVITATI DIVERSI PILOTI:CALASCIBETTA, LATTERI, GRIMALDI, IL GRANDE ARENA, COCO ED ALTRI.

L'INCONTRO SI SVOLSE IN UNA STUPENDA ANTICA LIBRERIA NEL CENTRO DI CATANIA.

SE NON RICORDO MALE ERA IL 2005.

A TALE PROPOSITO E' BENE APRIRE SULLA STORIA DI LATTERI E CALASCIBETTA DUE SPLENDIDI PILOTI CON CARATTERISTICHE MOLTO DIVERSE MA STRAORDINARI.

CIAO RANOCCHIO- ARMANDO

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Invité §tri338xF

Buonasera amici Targofili. Dò anche io il benvenuto ai nuovi amici nel forum, ringraziando quanti hanno fatto per favorirne l’importante ingresso.

Di Armando Floridia ricordo che quando sul quadro dei tempi leggevo il suo nome (oltre naturalmente a quello di Amphicar, Chiaramonte Bordonaro, Raffaele Restivo ed altri, di cui "l'incipiente Alzhaimer", in questo momento non me ne dà ricordo) sentivo l'orgoglio "sicilianista" (che non mi abbandona neanche oggi) "salire alle stelle".

Alla fine degli anni '70-primi '80, quando andavo a preparare la mia tesi di laurea con il mio Professore di diritto e politica economica e finanziaria (che abitava in via Maggiore Toselli) mi soffermavo a guardare, nel vicino Show Room, le Porsche 911 "targate Floridia".

Benvenuto ancora "Herr" Floridia.

Passiamo ad altro.

Bene, finito il Gran Bluff (pardon Tour) di Sicilia, si apre (mi sembra oggi) il "Giro". Naturalmente (entrambi) TARGA FLORIO.

So (caro Enzo) che l'argomento dovrebbe rientrare nel topic "TARGA STORICA" , ma non so sino a che punto questa sezione sia frequentata, pertanto ho deciso di "violare la consegna" e quindi dare il massimo risalto a questo mio intervento.

Cosa voglio dire? (domanda retorica). Seppur con limitato successo si è conclusa e si sta avviando qualcosa che si è impossessato della magica dicitura “Targa Florio”.

Del resto Marasco, Presidente ACI Pa, nella sua conferenza stampa di presentazione del Rally TF, ha ribadito che l’ACI Pa è l’unico titolare del marchio TARGA FLORIO, e che sotto questo “BRAND” (è proprio così che lo ha definito il titolo “Targa Florio”) , l’ACI Pa, si propone di far rientrare “tutte le manifestazioni” di spicco organizzate dall’ENTE.

Capite? La denominazione “TARGA FLORIO” è divenuta, per l’ACI Pa, non la vecchia (e forse oggi patetica - alla luce di questa neodefinizione maraschiana (o maraschina?) TARGA FLORIO, di cui ancora ci ostiniamo di ricordare - ma - Targa Florio, oggi per l’ACI Pa, è come un marchio diciamo così … di DENOMINAZIONE DI ORIGINE DEL PRODOTTO (DOP) neanche “DOC” (Denominazione di Origine Controllata, rango di qualità superiore) sotto cui “etichettare” tutte le “invenzioni” di (pseudo)“qualità” dell’ACI Pa (comprese gare a mare, gare in cielo, gare ecogreen, pseudo-storiche (112, Mini Minor, Can-Am, Giulia berlina, 128 e A111, AlfaSud… tutto-compreso, etc. quindi sono benvenute).

Pertanto, cari amici, scordiamoci di una manifestazione rievocativa, che persegua “l’effettivo rispetto dell'ambito storico e l'idea guida di ripercorrere il carattere originario e anche storico dell’evento che fù (sino al ’77, oggi concordo con Shorty) e che tutti noi (più o meno cinquantenni) ricordiamo come "la TARGA FLORIO".

Chi è venuto dopo di noi – del resto - non ha mai visto una Sport o un Prototipo gareggiare veramente sul “Piccolo Madonie Circuit”. Al massimo può ricordare le pur belle Fiat 131, Ascona, Statos ed altre del Rally di Sicilia, poi, con denominazione TF.

La TARGA FLORIO E’ FINITA.

E se davvero l’idea del “Brand” troverà sopravvento ( e non vedo cosa possa ostacolare il disegno di carattere ed esempio “ecclestoniano” di Marasco) la Targa Florio diventerà emblema pure di “gare da pesca” o “corsa con i monopattini”, organizzate dall’ACI Pa, magari sulle Madonie o lì vicino.

L’idea – o meglio l’auspicio - che ho esposto, oramai parecchie pagine addietro in questo Forum, che il “lume della ragione” si (re)impadronisse dei “titolari” del nome TARGA FLORIO, dando quindi vita ad un (vero) evento rievocativo (nel rispetto del periodo, delle vetture, del ricreato contesto, del restauro e rispetto della location <leggi Floriopoli>, della vera TARGA FLORIO), con affidamento della organizzazione a una Società che professionalmente sappia gestire l’evento (naturalmente in cambio di un corrispettivo o di royalties) credo si allontani sempre di più. Inesorabilmente!

Accontentiamoci quindi dei ricordi nostri e di chi, come Floridia, hanno davvero rappresentato la TARGA FLORIO, e … “godiamoci” la CAN-AM “da giostra” abbandonata sul Lungomare sabbioso di Campofelice di Roccella, Baroni e Marchese “in piuma e cipria” e perchè no - a questo punto - furbi e furbastri che portano in “GIRO” vetture ed equipaggi che vogliono “giocare” sulle Madonie.

Ciao a tutti

TRITONE

 

 

 

 

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Invité §ran085xF

CARI AMICI IN QUESTE PAGINE SPESSO ABBIAMO PARLATO DI UN GRANDE CAMPIONE SCOMPARSO PREMATURAMENTE......................

SI CHIAMAVA LUDOVICO SCARFIOTTI (LODOVICO)

DAL TELEGRAMMA INVIATO A ARMANDONE FLORIDIA,,,,ALLE TANTE FOTO.....IN ULTIMA QUELLA DI IERI SERA

DENTRO UN BAR A COLLESANO CON VACCARELLA NEL LONTAMO 1967........AL RACCONTO PRECISO DI CARMELONEBEST54..................

 

a_68_Scarfiotti.jpg

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RAGAZZI DOMENICA SARO ' A FLORIOPOLI...ECCO PERCHE' HO DECISO DI RICORDARLO OGGI....

 

.

 

 

QUARANTA ANNI FA MORIVA LODOVICO SCARFIOTTI

 

Quaranta anni fa, l’8 giugno 1968, moriva Lodovico Scarfiotti al volante di una Porsche 910, mentre stava provando il percorso del “Premio delle Alpi”, seconda prova del Campionato d’Europa della Montagna che doveva svolgersi il giorno successivo.

 

Come definire questo grande pilota italiano? Se la domanda fosse stata rivolta direttamente a lui, egli non avrebbe definito se stesso il più grande stradista e fondista del suo tempo, il massimo pilota di corse in salita, l’ultimo grande gentleman – driver dello sport automobilistico, che sono le definizioni più frequentemente usate per Scarfiotti. Egli avrebbe voluto parlare di sé come pilota eclettico, in grado di dare il meglio su una corsa in salita come su una di Formula 1, la categoria alla quale aspirava con tutte le sue forze. Per tutta la vita (peraltro breve: quando morì, aveva appena trentacinque anni), egli si portò dietro, quasi fosse un marchio negativo, il riconoscimento di una eccezionale bravura per le corse su strada e di resistenza, che però adombrava non altrettanta capacità per quelle su un circuito di F1. Quanto gli bruciarono le parole pronunciate al termine della stagione 1967 da Franco Lini, direttore sportivo della Ferrari, la squadra con cui aveva corso fin dal 1962! “L’inserimento di questo pilota nella squadra di F1 non ha avuto un esito positivo – dichiarò Lini in una intervista ad “Auto Italiana” del 30 novembre 1967. “Anche la stampa espresse a suo tempo un giudizio del genere. D’altronde c’è da considerare che Ludovico era da troppo tempo lontano dalle monoposto, perché potesse rendere in pieno. Per lui si trattava di riprendere praticamente da zero, in età non più giovanissima. Né è valsa la sua pur notevole esperienza con i prototipi, che sono e restano vetture profondamente diverse, con una guida diversa”. Scarfiotti temeva che in questo giudizio rientrasse ciò contro cui aveva lottato tutta la vita: l’etichetta del pilota ricco, del ragazzo privilegiato che si butta nelle corse per il piacere di farlo, con il sostegno economico di una facoltosa famiglia alle spalle.

 

Questo non era lontano dal vero. Lodovico, nato a Torino il 18 ottobre 1933, non aveva fatto che riprendere una tradizione familiare. Il nonno avvocato, Lodovico come lui, era stato tra i fondatori e primo Presidente della Fiat (vedi box). Il padre, ing. Luigi, deputato al Parlamento italiano, era stato in gioventù un buon pilota: aveva partecipato a cinque Mille Miglia, dal 1928 al 1933, al volante di vetture prima Lancia poi Alfa Romeo, classificandosi sempre bene e segnando addirittura un terzo posto assoluto nel 1932, dietro Borzacchini/Bignami e Trossi/Brivio. La famiglia era proprietaria dal 1908 di uno stabilimento per la produzione del cemento a Porto Recanati, nelle Marche, che nel secondo dopoguerra dava lavoro a 150 persone. L’infanzia e l’adolescenza del piccolo Lodovico erano state sicuramente dorate. Anziché trastullarsi con una macchinina a pedali, che già rappresentava un sogno per tanti ragazzini dell’epoca, a otto anni si divertiva a guidare una vetturetta in miniatura, dotata di un motore Benelli 175, con tanto di cambio a tre marce, colore argento e forme che riecheggiavano quelle delle mitiche Mercedes e Auto Union dei primi anni quaranta, che gli aveva costruito l’uomo di fiducia di suo padre, Giacomo Foresi. Con un inizio così, il resto era facilmente prevedibile. A diciott’anni, la patente. A diciannove, la prima corsa, nelle Marche, su una Fiat 500 C con cui si classifica primo di categoria. Dopo qualche gara a carattere regionale, il debutto sulla scena agonistica nazionale alla Mille Miglia del 1956, su una Fiat 1100 TV elaborata da De Sanctis. Il risultato non è male per un esordiente: primo di categoria 1300 cc, media di 108 km/h, 14 ore e trentanove ore di guida filate, senza un attimo di sosta. Fu la gara-spartiacque, che segnò l’ingresso in una dimensione professionale. L’anno dopo acquista una Fiat 8V 2000 carrozzata Zagato con cui vince sei corse e conquista due titoli di Campione Italiano Gran Turismo: velocità e montagna. Nel 1958, altro acquisto: una Osca 1100 sport. Partecipa a quattordici gare e ne vince dodici, tanto da risultare nuovamente Campione Italiano e vincitore del Trofeo della Montagna anche per la classe 1100 sport. Con la Osca continua a correre per altri tre anni, dal 1959 al 1961, migliorando ulteriormente le sue eccezionali doti di pilota di vetture sport, sia in montagna sia in circuito. Nel 1962 cambia scuderia: gareggia per la Ferrari e per la Scuderia Sant’Ambroeus. Su una Ferrari Dino 2000 vince il Campionato Europeo della Montagna, su una Abarth 1000 il circuito del Garda. E arriva il 1963, l’anno della consacrazione a pilota internazionale di grande valore. Due vittorie clamorose, alla 12 ore di Sebring in coppia con Surtees, alla 24 ore di Le Mans, in coppia con Bandini, un secondo posto alla Targa Florio e soprattutto il debutto nella F1, con un sesto posto al Gran Premio d’Olanda a Zandvoort, sempre su Ferrari. Ma succede l’imprevisto: nelle prove del Gran Premio di Reims Lodovico slitta sul fondo bagnato del tracciato, esce di strada e si ferisce gravemente. E’ “la sua più grande paura”, come disse qualche anno più tardi. “Filavo a 220-230 all’ora. E sono uscito di strada. Mi sono fermato dopo un duecento metri, dopo aver sradicato due pali telegrafici. Mi sembrava di essere chiuso dentro un bidone di benzina”. Sul letto d’ospedale Scarfiotti parla di abbandono definitivo delle corse. Nessuno se lo aspetta; “Autosprint” scrive: “Lulù Scarfiotti ha corso una sola estate, un’estate calda e breve. E quando ormai sembrava che le folle sportive avessero trovato in lui un nome da accoppiare ai grandi dell’automobilismo italiano di ieri, quando c’erano tutte le premesse per una folgorante e brillantissima carriera, quando davvero sembrava che l’automobilismo di casa avesse generato un campione, ecco la sua rinuncia, la sua astensione, il suo rifiuto”. Allora aveva ragione chi aveva scritto che “il vincitore dell’ultima 24 Ore di Le Mans ha l’aspetto di uno di quei rampolli di buona famiglia ben provvisti di mezzi, che sono i clienti più affezionati dei night-clubs della Versilia, cui la Ferrari serve solo a far colpo sulle bellezze nordiche che calano in Italia in cerca di sole e di amore”. E’ una frase che ha su Scarfiotti un effetto rivitalizzante. Non può lasciare che di lui si dica una cosa del genere. Si ritrova per l’ennesima volta a scontare una condizione privilegiata, peraltro innegabile, dato un impegno finanziario, per un giovane pilota, di almeno venti milioni di lire a stagione. Non sopporta di vedersi contrapposto a Bandini, altro pilota italiano emergente, partito da condizioni sicuramente più disagiate. Bandini è la favola del giovane povero ma bello, che arriva a primeggiare con la sola forza del suo talento; Scarfiotti passa la vita a dimostrare di non essere il figlio di papà, di non essere soltanto un dilettante di razza. E’ consapevole che il mondo sportivo vuole fargli pagare il fatto di “vivere per le corse, e non con le corse”, ma certe volte è lui il peggiore nemico di se stesso. Ha ragione Canestrini quando scrive (“L’Automobile”, 1966), all’indomani della sua vittoria a Monza: “Si diceva che non era fatto per le corse di formula uno. Ma è più probabile che fosse lui a non credere di essere in grado di misurarsi con i celebrati campioni inglesi nel campo delle grand prix. A queste vetture e a queste competizioni Ludovico Scarfiotti arrivò per ragionamento. Non è stato uno di quei corridori che si suole dire siano “nati” per le corse. E’ stato invece uno dei corridori che ha dovuto maturare…Per questo la sua vittoria, il suo successo sono importanti”. Di questa insicurezza, di questo “complesso di superiorità”, Scarfiotti non riesce a liberarsi, e lo rivela in un’intervista rilasciata dopo l’incidente di Reims (nello stesso anno perciò della sua sfolgorante vittoria a Le Mans): “Non pensavo alla F1, o meglio ci pensavo come ad un sogno proibito, io che ho quasi sempre corso come dilettante. … Le aziende di mio padre non mi consentono più di fare il figlio di papà come ho fatto fino ad ora”.

 

Dice queste cose prima che le dicano altri, ma non è vero nulla, e alla F1 ci pensa, eccome. Alla ripresa della stagione 1964 è di nuovo sui campi di gara. Con la Ferrari vince, in coppia con Vaccarella, la 1000 km del Nurburgring, e la 12 ore di Reims, in coppia con Parkes. Si classifica primo anche nella gara in salita di Ollon Villars, con la Ferrari 250 Le Mans. Il 1965 e il 1966 sono stagioni magiche. Con la Ferrari Dino 206 vince di nuovo il Campionato Europeo della Montagna; con il prototipo 4000 la 1000 km del Nurburgring (e due). Giunge secondo, sempre con la 4000 e sempre con Parkes, alla 1000 km di Monza. Alla fine della stagione é insignito del premio “Ascari-Castellotti-Musso” quale miglior pilota italiano dell’anno. Altrettanto ricca di successi, e forse più, è la stagione 1966. Conquista, in coppia con Surtees, la 1000 km di Spa, e soprattutto vince, con la Ferrari 312 F1-66 a 12 cilindri, il Gran Premio d’Italia a Monza. E’ la prima volta che vince un italiano dopo Ascari, nel 1952: quattordici anni di attesa. E’ la sua vittoria più grande, quella che ne consacra definitivamente il valore come pilota della massima categoria, quella che ne sancisce il ruolo all’interno della squadra Ferrari.

 

O così pensa lui. Le cose, nella realtà, andarono diversamente, proprio nel momento della più grande aspettativa. Lodovico infatti, dopo quella vittoria, da’ per scontato che il suo posto in squadra sia riconosciuto e definitivo. Apre la stagione con due secondi posti alla 24 di Daytona e alla 1000 km di Monza, in coppia con Parkes. Non sono queste però le gare che lo interessano di più. Gli pare molto più significativo, ai fini del proseguimento della sua carriera, il quinto posto al Gran Premio di F1 a Brands Hatch. Ed ora c’è Montecarlo, il gran premio più ambito, più blasé, più mondano (e difficile) della stagione di F1. Ma siccome con Enzo Ferrari non c’è nulla di scontato, ha l’amara, amarissima sorpresa di essere invitato al Gran Premio di Monaco insieme a Lorenzo Bandini, e di vedere affidare una macchina solamente a quest’ultimo. Da prima guida è di nuovo catapultato nel limbo dei dilettanti, dei semi-professionisti, e proprio a vantaggio e per causa di quel Bandini che nutre verso di lui un “complesso d' inferiorità” speculare al suo “di superiorità”. “Dieci giorni prima del gran premio – è Ferrari che parla, nel suo “Piloti che gente” – Bandini mi aveva esternato la sua apprensione. Sentiva una rivalità con l’altro italiano della squadra, Scarfiotti. La sentiva dal settembre di Monza 1966, dal giorno della trionfale affermazione del compagno nel Gran Premio d’Italia. La sua (di Bandini) vittoria con la P4 nella 1000 km monzese, alla vigilia del Gran Premio di Monaco, aveva rinverdito questa sfida. A Montecarlo voleva sentirsi tranquillo, non voleva Scarfiotti e mi mostrò un giornale che soffiava sul fuoco di questa rivalità. Non lo disse, ma lo capii, che vedeva in Scarfiotti tutto quello che lui, Lorenzo, non era mai riuscito ad essere. Ludovico era il ragazzo ricco, felice, che aveva trovato nella sua vita le tappe già tracciate, anche se per questo aveva voluto guadagnarsi con il rischio qualcosa di suo. Lorenzo sentiva epidermicamente questa differenza. Lo ingelosiva quell’amico che aveva affrontato la carriera agonistica con la tranquillità di trovare una strada e superare la normale routine…” Ferrari lo accontenta: Scarfiotti non correrà a Montecarlo.

 

E’ un gran premio segnato da un evento atroce, il Monaco 1967: Bandini va fuori strada, la sua Ferrari si incendia, morirà dopo qualche giorno di terribile agonia. L’impressione è grandissima, non solo negli ambienti sportivi. Al Gran Premio di Siracusa Scarfiotti e Parkes arrivano appaiati, e dedicano il premio al compagno appena scomparso. La stagione sembra essersi improvvisamente spenta: a Lodovico é data una macchina soltanto al Gran Premio d’Olanda (sesto) e al Gran Premio del Belgio (ritirato).

 

Il 26 ottobre 1967 “Auto Italiana” pubblica tre righe che hanno l’effetto di un vero fulmine a ciel sereno: “Lodovico Scarfiotti ha firmato il contratto con la Porsche, con la quale disputerà l’anno prossimo il Campionato Europeo della Montagna. Inoltre il pilota italiano sarà impegnato, sempre per la marca tedesca, nella Targa Florio, nella 1000 km di Monza e in quella di Nurburgring oltre che alla 24 Ore di Le Mans”. Nessuno se lo aspettava. Scarfiotti diventa “un caso”, che alla Ferrari definiscono “nebuloso”. “Dopo la gara conclusiva del campionato marche a Brands Hatch ci lasciammo in buoni rapporti – dice in una intervista il direttore sportivo Lini – stabilendo di rivederci in seguito per discutere i programmi futuri. Poi siamo venuti a sapere dei suoi contatti con altre case. Noi pensiamo di non avere alcuna responsabilità in tutta la vicenda…”. La risposta di Scarfiotti non si fa attendere, ed è veemente, risentita, amara. Tutta la delusione, la frustrazione, l’amarezza degli ultimi mesi se non anni viene a galla in una analisi che non lascia scampo, né vie di ritorno: “Malgrado fossi arrivato alla F1 tardi…ero riuscito a non sfigurare in quelle poche gare a cui presi parte vincendo anche il Gran Premio d’Italia a Monza. Pensavo di poter difendere questa vittoria nel ’67 e dare agli italiani e alla Ferrari le soddisfazioni che io stesso cercavo. Invece non mi è stata praticamente mai data la possibilità di fare nella corrente stagione un buon allenamento. A Montecarlo poi, malgrado vi fosse una vettura iscritta a mio nome, non sono partito, e questo vale per il restante scorcio di stagione … E’ mio convincimento di non aver potuto dare alla Ferrari il meglio delle mie possibilità perché non sono stato guidato come avrei dovuto. In conclusione è il direttore sportivo che dovrebbe insistere affinché i suoi piloti facciano allenamenti adeguati….È lui che deve seguire e capire i suoi piloti e riferire molto obiettivamente e con la competenza che gli dovrebbe essere congeniale l’opinione sui medesimi in alto loco presso la casa per cui lavora. Sono rimasto profondamente deluso dall’essere stato praticamente costretto a lasciare la Ferrari…”. Il giudizio di Enzo Ferrari è, naturalmente, diverso. Egli dirà di lui, anni dopo: “Salito sulla F1 non voleva scenderne, anche se il suo stile non si conciliava con il necessario affinamento”. Attribuirà anche ad una lettera di Gianni Agnelli, che gli esprimeva la preoccupazione che il cugino Lodovico potesse incorrere in una tragedia come quella monegasca, la decisione di non affidargli alcuna vettura in occasione del Gran Premio d’Italia 1967. Sta di fatto che per Lodovico quella decisione segnò un punto di non ritorno nei suoi rapporti con la Ferrari. Si presenta a Monza alla guida di una Eagle (ritirato), ed insieme al contratto con la Porsche firma anche un impegno con la Cooper per una prima guida in F1.

 

A Capodanno, al Gran Premio del Sudafrica, ha un banale quanto fastidioso incidente che lo costringe all’immobilità per un paio di mesi. Riprende l’attività in primavera, e ancora una volta annuncia di voler presto abbandonare le cronoscalate per dedicarsi unicamente alla massima categoria.

 

Nei primi giorni di giugno si reca a Rossfeld, nella Germania meridionale al confine con l’Austria, per le prove del Premio delle Alpi. Il giorno prima della gara è tranquillo, sicuro, in forma. Sale sulla sua Porsche 910, a otto cilindri e 270 cavalli, e percorre una prima volta il tracciato, lungo complessivamente sei chilometri, con un dislivello di 505 metri e pendenze fino al 13%. Lo imbocca una seconda volta, ma all’altezza di una stretta curva a destra, la quarta dalla partenza, al chilometro 2,4 del percorso, in un punto tra i meno pericolosi perché al termine di un quasi – rettilineo, esce di strada, rotola in una scarpata, e riporta ferite mortali. Nessuno ha assistito all’incidente, che é ricostruito solo sulla base delle tracce lasciate dalla vettura sull’asfalto. Da queste tracce si capisce che Lodovico, che viaggiava ad una velocità tra i 130 e i 140 km/h, ha frenato a fondo circa 60 metri prima della curva e non ha più alzato il piede dal pedale. Una striscia nera lasciata dalle gomme, senza accenno di sbandata, si interrompe sul ciglio della strada, nel punto in cui la Porsche è uscita come un bolide volando contro alcuni alberi che crescono una decina di metri sotto il livello stradale. Scarfiotti è proiettato fuori dalla vettura e finisce contro altre piante. Nonostante il casco, riporta ferite gravissime al capo e muore durante il trasporto in ambulanza a Berchtesgaden.

 

L’incidente sembra incomprensibile. Perché ha frenato così a lungo, senza sterzare? Il fondo non era ancora bagnato, non vi sono segni di collisione con nulla. Gli organizzatori parlano subito di velocità eccessiva: Scarfiotti cioè non soddisfatto del tempo fatto registrare durante la prima prova, avrebbe forzato eccessivamente il ritmo non riuscendo poi a mantenere il controllo della macchina. Ma qualche giorno dopo la tragedia “Autosprint” pubblica il resoconto di una conversazione avuta da Lodovico il 4 giugno con un giornalista del quotidiano sportivo bolognese “Stadio”. Egli parla dell’ultima gara del Campionato Europeo della Montagna, in Spagna, vinta dal suo più agguerrito avversario, il tedesco Mitter. “Lo sai che in Spagna, a Montseny in prova, sia io sia Mitter ci siamo trovati con gli sterzi rotti? Pazzesco. Si sono letteralmente incrinati i tiranti. Che ti devo dire? Questa storia degli alleggerimenti a tutti i costi sta diventando una pazzia. Alleggerisci qui, alleggerisci là, è una corsa forsennata. Non lo scrivere, ma pare che abbiamo addirittura delle parti di questi organi in duralluminio. Certo che sono “piume”, ma certo che non resistono, anche se le gare in salita sono brevissime o quasi…” Quanto pubblicato diventa una testimonianza agghiacciante, un atto di accusa preciso. Ma il 10 giugno la Procura di Stato di Traunstein già conclude l’inchiesta tecnica sulle cause dell’incidente. I rottami della Porsche sono riconsegnati al costruttore, senza che siano emersi difetti tecnici della vettura. Il direttore del reparto corse della casa tedesca, Huschke von Hanstein, interviene duramente: “Le affermazioni riportate da Stadio non corrispondono a verità. I tecnici non hanno accertato alcun guasto alla vettura di Scarfiotti, che non è mai rimasta in panne”. Allora, come si spiega quello che è successo? La risposta di von Hanstein è secca e perentoria: “Lodovico ha sbagliato. Si sentiva forse troppo in forma, troppo sicuro, ed è andato troppo forte”. E l’incidente è chiuso.

 

QUESTO IL MIO RICORDO E QUELLO DEL FORUM TUTTO A UN GRANDE CAMPIONE............

CIAO............................

 

 

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Invité §don503WG

La poesia del Prof Rasa finiva così

Cerda è lu munnu

Floriu la Criau

cu stensti e cu suduri

vinniru li moderni

nmiriusi e santapicchi

nfrusaru li cartazzi

e ni jucaru

pun piattu ri linicchi.

Cu criri ecori avi

a da bonarma dica

de profundis clamavi.

 

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Invité §33v601Zy

Per 33VAC,le foto che tu hai postato della 33 in prova nel 68,in realta

furono realizzate molto dopo per un articolo per una rivista edita dalla

stessa AR e che si chiamava il Quadrifoglio per l'occasione fu invitato un

collezionista tedesco proprietario della vettura che arrivo a palermo in

segreto(?) per fare alcuni giri di targa io lo seppi da un amico allora

titolare di una delle più conosciute concessionarie alfa di palermo.Quel

giorno ci dovevo essere pure io ma per motivi di lavoro non potei

andare.Ma vidi il servizio qualche tempo dopo su questa rivista che non

trovo più.Il periodo credo sia intorno agli anni 80.Cordiali saluti Andrea

PS non e che tu ti ritrovi qualche foto dell'interno di questa alfa,cosa

c'era dal lato passeggero?mi faresti un grosso regalo!! chiaramente di quella della targa del 68\69,grazie in ogni caso.

 

Grazie a te per la precisazione oltremodo chiarificatrice, nel sito dove ho raccolto le foto, davano per "prove libere del 68".

Altro tassello a posto !

Non avendole viste nel forum ho ritenuto condividerle con tutti.

Certo sapere oggi che era di fatto una prova privata, lascia un attimo stupiti, specialmente nel vedere un pilota col casco nero ai più conosciuto, andare liberamente in giro con un prototipo ...... , ma da noi tutto è possibile.

Mi dispiace, ma non posseggo foto che riguardano l'interno della macchina.

Cordialmente - giovanni

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Invité §ran085xF

amici scusate un idea mi venne...................

 

domenica 8 giugno a floriopoli alle ore 9 non so cosa ci sara'......ma per me ci sara......VICE' ELFORD....

perche' non facciamo una rimpatriata a floriopoli..............

 

e magari portiamo dei fiori al busto di DON VINCENZO per ricordare LUI E SCARFIOTTI?

 

 

 

 

ciao salvo

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Invité §33v601Zy

amici scusate un idea mi venne...................

 

domenica 8 giugno a floriopoli alle ore 9 non so cosa ci sara'......ma per me ci sara......VICE' ELFORD....

perche' non facciamo una rimpatriata a floriopoli..............

 

e magari portiamo dei fiori al busto di DON VINCENZO per ricordare LUI E SCARFIOTTI?

 

 

 

 

ciao salvo

 

 

OTTIMA PENSATA !

SPERO CHE IL TEMPO SIA BUONO E QUINDI ......... 3 M : MOTO - MOGLIE E MACCHIANA FOTOGRAFICA

ORE 09,00 DAVANTI IL BOX DELLA FERRARI ( O MEGLIO QUELLO CHE ERA DELLA FERRARI)

CIAO.giovanni

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